08 Settembre 2024 - 02:08

Zazzaroni (Corriere dello Sport) a Silvestri (M5S): “La ludopatia non si combatte vietando spot o scritte sulle maglie”

“Il decreto Dignità è operativo dal 2019 e da allora il volume delle giocate è cresciuto considerevolmente, in particolare quello dei siti illegali. I dati li può fornire facilmente l’Agenzia

24 Luglio 2024

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“Il decreto Dignità è operativo dal 2019 e da allora il volume delle giocate è cresciuto considerevolmente, in particolare quello dei siti illegali. I dati li può fornire facilmente l’Agenzia dei Monopoli”.

A scriverlo sulle pagine del Corriere dello Sport è il direttore, Ivan Zazzaroni che lo fa rispondendo alla lettera inviata al giornale dall’on. Francesco Silvestri che nella giornata di ieri ha presentato una interpellanza alla Presidenza del Consiglio per chiede l’applicazione del divieto di pubblicità ai giochi contenuta nel Decreto dignità e denunciare la partnership sottoscritta dall’Inter con una multinazionale delle scommesse online.

Zazzaroni rispondendo a Silvestri scrive: “Quanto ai messaggi “promozionali” diretti e indiretti vietati per legge, preciso che, secondo un’indagine epidemiologica realizzata dall’Istituto Superiore di Sanità, soltanto il 19,3% di chi gioca è influenzato dalla pubblicità. La massa degli scommettitori – 80,7% – risulta incurante delle sollecitazioni esterne.
Altro dato: il mercato del gioco illegale vale almeno 25 miliardi l’anno – fonte Dia, Adm -, 18 dei quali attribuibili all’online.
Capitolo ludopatia, patologia direttamente correlata al gioco d’azzardo. Non si combatte, purtroppo, vietando spot, scritte sulle maglie o pagine di giornale: i fatti lo confermano. Posso garantire che se l’applicazione del decreto Dignità servisse a ridurne gli effetti, talvolta mortali, saremmo dalla parte di chi l’ha firmato. E in prima fila.
Mi permetta, Silvestri, una provocazione: un sistema efficacissimo per ridurre notevolmente le scommesse ci sarebbe ed è l’abolizione per legge del calcio che sulle puntate incide per il 70%. Ho il timore fondato, però, che senza il pallone gli scommettitori seriali e occasionali si tufferebbero su cavalli, tennis, automobilismo e altro.
Un’ultima, importante considerazione: invece di battersi per un’autonomia che non ha riscontri in Europa, perché la Lega di Serie A non lotta con tutte le sue forze e influenze per farsi restituire ciò che le spetta? Il calcio alimenta le scommesse eppure, proprio grazie al decreto Dignità, non può accedere a parte delle risorse che produce.
Mi auguro sempre che in tutti i settori (e i vizi) della vita a prevalere sia ciò che è legale e controllabile.
La ringrazio infinitamente dell’attenzione. E mi perdoni se condivido solo parte della sua riflessione. Dimenticavo: io mi limito a buttare ogni tanto 5 euro al Gratta e Vinci”.

PressGiochi

Fonte immagine: https://pixabay.com/photos/corner-ball-corner-point-football-6566084/