Il tema del gioco d’azzardo presenta dati in calo. La percezione di pericolo è in calo rispetto all’ultima rilevazione. Solo il 47% dei giovani è consapevole del fatto che le
Il tema del gioco d’azzardo presenta dati in calo. La percezione di pericolo è in calo rispetto all’ultima rilevazione. Solo il 47% dei giovani è consapevole del fatto che le conseguenze possono essere serie e permanenti. La comunicazione nelle sale giochi va enfatizzata e il 60% degli intervistati non viene controllato nella sua età. Per quanto riguarda l’altra metà del mondo del gioco, l’online, i ragazzi nel 30% dei casi non notano gli avvertimenti di divieto di gioco o non viene richiesta l’iscrizione e la verifica dell’età.
Questi i risultati presentati questa mattina al Senato della Repubblica della nuova indagine realizzata con Istituto Piepoli “Venduti ai Minori”, anno 2023. L’evento è promosso dal Moige e verte sull’accesso dei minori ai prodotti vietati: alcol, tabacco, gioco d’azzardo, cannabis, pornografia, videogiochi 18+, prodotti contraffatti.
“Abbiamo intervistato circa 1400 ragazzi italiani per capire la loro esperienza l’acquisto di alcuni prodotti che dovrebbero essere loro vietati” ha presentati i dati il presidente esecutivo dell’istituto Piepoli Livio Gigliuto.
“Guardando ai prodotti alcolici, i ragazzi sono consapevoli che l’alcol fa male ma nonostante questo decidono di bere anche se non si tratta di grandi bevitori. Il 57% lo ha fatto almeno una volta. I ragazzi acquistano alcol nei locali, il 12% in un pub/discoteca. Il 76% conferma però che l’esercente non ha verificato l’età.
Per quanto riguarda il fumo il 33% li chiede agli amici e il 47% nelle tabaccheria o in un distributore di sigarette. Il 64% degli esercenti non ha verificato l’età del minore.
Sul tema della cannabis light il consumo è ridotto solo al 5% degli intervistati che non ha una buona conoscenza della regolamentazione di questo prodotto. Anche in questo caso chi vende prodotti nei tre quarti dei casi non c’è stata una verifica dell’età.
Il tela del gioco d’azzardo presenta dati in calo. La percezione di pericolo è in calo rispetto all’ultima rilevazione. Solo il 47% dei giovani è consapevole del fatto che le conseguenze possono essere serie e permanenti. La comunicazione nelle sale va enfatizzata e il 60% degli intervistati non viene controllato nella sua età. Per quanto riguarda l’altra metà del mondo del gioco, l’online, i ragazzi nel 30% dei casi non notano gli avvertimenti di divieto di gioco o non viene richiesta l’iscrizione.
Il tela del gioco d’azzardo presenta dati in calo. La percezione di pericolo è in calo rispetto all’ultima rilevazione. Solo il 47% dei giovani è consapevole del fatto che le conseguenze possono essere serie e permanenti. La comunicazione nelle sale va enfatizzata e il 60% degli intervistati non viene controllato nella sua età. Per quanto riguarda l’altra metà del mondo del gioco, l’online i ragazzi nel 30% dei casi non notano gli avvertimenti di divieto di gioco o non viene richiesta l’iscrizione.
Dobbiamo evitare all’isolamento dei giovani perché non possono gestirsi in maniera autonoma”.
Laura Aria, commissario AGCOM ha parlato dell’uso del parental control. Il Digital Service Act impartisce delle regole imposte da Bruxelles e condivise in tutta Europa sull’uso dei dispositivi elettronici. “Le norme vietano la pubblicità di gioco d’azzardo o di alcol. Applicare il parental control sui servizi di broadcasting è stato facile, più difficile classificare i contenuti su quali prodotti vietare o meno. Ancora più difficile applicarlo al mondo online. La legge del 2020 ha incaricato l’authority di applicare il parental control anche agli smartphone e abbiamo cercato di coniugare la norma con le norme esistenti anche in accordo con le linee delle comunicazioni elettroniche. L’uso dei filtri quando diamo un telefono ai nostri figli è fondamentale ma serve anche una fase di comprensione di questi strumenti. Stesso discorso può farsi per i videogiochi che vanno classificati per età. L’educazione al parental control sarà una parte fondamentale all’implementazione delle nuove linee guida che sono state recentemente dettate in Agcom. Anche sul tema della contraffazione, l’educazione è una parte fondamentale. Il Digital Service Act è un regolamento che cerca di intervenire sul digitale chiedendo alle piattaforme più grandi di essere responsabili nei confronti degli utenti”.
“Possiamo collaborare tra comuni e con le scuole sia per quanto riguarda l’alcol, il fumo o il gioco patologico. Lo abbiamo visto proprio in questi giochi con il calcio scommesse- ha dichiarato Stefano Locatelli (Anci Giovani). La dipendenza colpisce sia il giovane che il meno giovane. L’uso moderato ci può stare se è legale, l’eccesso no. La repressione non è ovviamente la strada, lo abbiamo visto durante il covid come abbia inciso sui giovani”.
“Attenzione all’accesso online di prodotti vietati ai minori” ha affermato Mario Antonelli, presidente di FIT. “Sulla formazione investiamo tanto. Collaboriamo da anni con il Moige e i tabaccai fanno dei corsi di formazione nei quali si affronta il tema della vendita ai minori di prodotti vietati per formare sempre meglio la categoria. I numeri visti oggi sono importanti. Abbiamo investito tanto nella formazione della categoria anche sul tema della pubblicità.
Osserviamo norme severe e per questo la FIT fa anche assistenza legale. I numeri sono l’inizio di un percorso. I ragazzi vivono costantemente online e hanno accesso a servizi nei quali si vendono prodotti illeciti, anche di fumo in senso lato. Faremo una indagine anche in questo senso”.
Maurizio Gasparri, vicepresidente del Senato, ha supportato l’iniziativa e è intervenuto affermando: “Governare le situazioni è molto complicato, ma nonostante ciò dobbiamo introdurre le norme per cercare di migliorare i fenomeni. La rete ci dà spazi colossali ma allo stesso tempo problemi colossali di controllo. Il Moige, non deve dimenticare che il ruolo principale deve essere svolta dalle famiglie. La funzione educativa e di controllo deve essere svolta dai genitori che devono seguire l’uso della rete nei nostri figli. Nessuna forza di polizia può sostituire quel controllo educativo”.
Emanuele Scafato dell’Organizzazione mondiale della sanità ha parlato del consumo di alcol da parte dei minori. “L’alcol è una droga e dobbiamo ridurre il consumo pro capite. Tra le prime tre cause di morte tra i giovani vi sono incidenti stradali causati dall’alcol e i suicidi. Il covid ha fatto esplodere problemi di salute mentale tra i giovani in formazione. C’è una domanda di aiuto che non trova una risposta da parte dei servizi. Dobbiamo intervenire sui giovani perché l’alcol incide nello sviluppo neurofisico dei ragazzi che sono vulnerabili. Il cervello matura a 25 anni, quindi chi fa uso di sostanze rimane cristallizzato senza poter sviluppare la corteccia cerebrale. Questo dobbiamo dirlo ai ragazzi per permettere loro di sviluppare. Fino ai 18 anni l’alcol non è metabolizzato. Bisogna agire anche sulla comunicazione. Ai minori bisogna dire di non bere, non dire bevi responsabilmente”.
“Rappresentiamo la categoria degli esercenti,- ha dichiarato Giancarlo Banchieri di Fiepet – di coloro che somministrano i prodotti. Questo mondo è molto variegato e mi rammarica ascoltare che una percentuale di esercenti vende prodotti vietati ai minori. Dobbiamo allora rendere maggiormente consapevoli tutti del proprio ruolo, con capillari campagne di comunicazione che renda consapevoli ognuno del proprio ruolo”.
Presente all’evento anche Eugenia Roccella, Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità. “Abbiamo chiesto la collaborazione di Meta, Google etc per coinvolgere nell’estensione del parental control. Un tema che però non arriva ai genitori. Arriva ai ragazzi ma non alle famiglie. Dobbiamo quindi come Governo dare gli strumenti giusti e fare formazione consapevoli che non potremo sostituire il ruolo delle famiglie. Possiamo sollecitare la responsabilità, dare gli strumenti e aiutare le famiglie a riprendersi il proprio ruolo nell’educazione dei figli, tornando a mettere al centro le famiglie”.
Maria Teresa Bellucci, Vice ministro del lavoro e delle politiche sociali ha affermato: “Lo Stato deve accompagnare i giovani nel loro percorso di crescita dando opportunità e non lasciando i giovani e le loro famiglie sole. Mi impegnerà a dare occasioni e opportunità per i giovani”.
“Come associazione del gioco – è intervenuto il presidente di Sapar Domenico Distante – siamo sempre stati vicina alle istituzione. Come genitori abbiamo l’obbligo di proteggere i minori. Dai dati della GdF devo evidenziare che su 35mila controlli sono state fatte 48 sanzioni perché il gioco non è solo vietato nelle nostre sale ma i minori non possono proprio entrare nelle sale. Questo non è comunque motivo di soddisfazione. Dobbiamo avere 0 sanzioni, perché dove c’è la tutela della legalità c’è la tutela del lavoro che svolgiamo. Non ci sentiamo controparte delle forze dell’ordine e dello Stato. Lavoriamo dalla stessa parte. Dobbiamo fare leggi specifiche che ci aiutino a tutelare i minori. Dobbiamo tuttavia considerare che molti divieti imposti al gioco fisico, non valgono quando possiamo accedere ovunque al gioco online. Ogni giorno dobbiamo fare di più sul fronte della tutela dei consumatori, solo così daremo dignità maggiore al nostro lavoro”
PressGiochi
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