22 Novembre 2024 - 21:43

Videogiochi. Per l’ESA, le loot box non sono gioco d’azzardo

Le loot box, sempre più presenti nei videogiochi, sono oggetti prettamente opzionali, perciò non possono essere iscritti nel registro dei giochi d’azzardo.   Lo fa sapere l’Entertainment Software Association, spiegando

27 Novembre 2017

Le loot box, sempre più presenti nei videogiochi, sono oggetti prettamente opzionali, perciò non possono essere iscritti nel registro dei giochi d’azzardo.

 

Lo fa sapere l’Entertainment Software Association, spiegando che le loot box non sono obbligatorie perché forniscono al giocatore oggetti virtuali atti a migliorare l’esperienza di gioco. Questo, dopo che molti esponenti politici, la scorsa settimana, da più parti del mondo, sono intervenuti evidenziando il pericolo per i giovani che questi prodotti a pagamento, il cui premio non è conosciuto dal giocatore, potrebbero rappresentare per l’induzione al gioco d’azzardo.

 

Nella dichiarazione pubblicata da ESA si legge: “Le loot box sono una funzione volontaria in alcuni giochi e forniscono la possibilità ai giocatori di ottenere oggetti virtuali che possono essere usati per migliorare le proprie esperienze di gioco. Questo non è gioco d’azzardo. A seconda del design del gioco alcune loot box vengono guadagnate mentre altre possono essere acquistate, alcune aiutano il giocatore a progredire nel gioco, mentre altre sono opzionali, per cui non è necessario comprarle. In entrambi i casi è il giocatore che prende la decisione“.

 

Va notato comunque che l’ESA è composta da quasi tutti i principali editori di videogiochi come Electronic Arts, Ubisoft, Capcom, Bandai Namco e così via; inoltre sorveglia l’Entertainment Software Rating Board (ESRB) che ha dichiarato il mese scorso che le loot box non possono essere indicate come gioco d’azzardo.

 

 

PressGiochi

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