08 Settembre 2024 - 02:29

Videogiochi e diritti dei consumatori. Jourová (CE): “Produttori devono rimborsare i giocatori in caso di interruzione del gioco”

Lo scorso aprile i deputati europei Niklas Nienaß e Patrick Breyer del gruppo Verts/ALE hanno presentato un’interrogazione alla Commissione Europea riguardante le problematiche legate ai videogiochi che richiedono l’accesso ai

13 Giugno 2024

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Lo scorso aprile i deputati europei Niklas Nienaß e Patrick Breyer del gruppo Verts/ALE hanno presentato un’interrogazione alla Commissione Europea riguardante le problematiche legate ai videogiochi che richiedono l’accesso ai server dei produttori per funzionare. Questo modello di business, sempre più comune, solleva serie preoccupazioni per i diritti dei consumatori, in particolare quando i server vengono disattivati e i giochi diventano inutilizzabili.

Molti videogiochi moderni necessitano di una connessione continua ai server del produttore per poter essere utilizzati. Quando questi server vengono disattivati, i giochi diventano inoperabili, lasciando i consumatori con un prodotto che non possono più utilizzare. Questa situazione può configurarsi come una violazione del diritto di proprietà e/o del diritto alla riparazione.

I deputati hanno chiesto di sapere se un contratto che consente al produttore di modificare i termini del contratto originale senza preavviso sia conforme alla Direttiva 93/13/CEE sulle clausole abusive nei contratti stipulati con i consumatori. Infine, si chiede se la legge sul diritto d’autore consente ai titolari dei diritti di rendere deliberatamente inoperabili tutte le copie di un videogioco venduto senza una data di scadenza per tutti i clienti legittimi e, in caso affermativo, perché.

Ad intervenire oggi fornendo una risposta a nome della Commissione europea è la vicepresidente Věra Jourová che ha spiegato: “Indipendentemente dalla denominazione formale del contratto sui videogiochi, le loro condizioni materiali, quali la durata e la dipendenza dai server del fornitore del gioco, nonché le relative pratiche di marketing e pubblicità, sono soggette ai requisiti di trasparenza e correttezza di cui alle direttive 93/13 /CEE1, 2005/29/CE2 e 2011/83/UE3.

La direttiva 2019/770/UE4 prevede al consumatore rimedi in caso di difetto di conformità al contratto.

Nello specifico, in caso di risoluzione del contratto di fornitura del videogioco per un periodo di tempo, il fornitore è tenuto a rimborsare al consumatore la parte di prezzo pagata in anticipo per l’eventuale periodo rimanente del contratto, se non fosse stato terminato.

La legislazione UE sulla tutela dei consumatori non stabilisce requisiti specifici per quanto riguarda la durata della fornitura di prodotti, compresi i videogiochi online. Tuttavia, la direttiva 93/13/CEE vieta le clausole abusive che causano uno squilibrio significativo tra i diritti e gli obblighi delle parti a scapito dei consumatori. Clausole come quelle relative alla modifica unilaterale o alla risoluzione da parte del professionista di un contratto a tempo indeterminato senza ragionevole preavviso possono essere ritenute abusive previa valutazione caso per caso.

Ai sensi della normativa UE sul diritto d’autore, vale a dire la Direttiva 2009/246, gli Stati membri sono tenuti a garantire che le eccezioni ivi previste applicabili agli utenti legittimi siano rispettate dal titolare dei diritti nella definizione dei termini contrattuali di utilizzo del videogioco. Tuttavia, problemi del genere poiché la disponibilità del videogioco, la dipendenza da server online e la possibilità che il gioco venga interrotto in futuro non rientrano nell’ambito di applicazione della normativa UE sul diritto d’autore”.

L’interrogazione evidenzia una preoccupazione crescente tra i consumatori di videogiochi. L’acquisto di un prodotto che può diventare inutilizzabile senza preavviso può essere visto come una violazione dei diritti dei consumatori. La classificazione dei videogiochi come beni, servizi o licenze ha implicazioni significative per la protezione dei consumatori, così come la conformità dei contratti alle direttive europee.