23 Novembre 2024 - 09:25

Joseph Borg (WH Partner): “Nel gioco online, le criptovalute potrebbero essere una soluzione per risolvere alcuni problemi”

Joseph Borg, che in passato è stato un dirigente dell’authority maltese del gioco, è oggi un esperto di criptovalute e fa parte del team di WH Partners, uno studio di

07 Febbraio 2022

Joseph Borg, che in passato è stato un dirigente dell’authority maltese del gioco, è oggi un esperto di criptovalute e fa parte del team di WH Partners, uno studio di consulenza legale tra i più importanti di Malta.

Malta è stata la prima giurisdizione europea a regolamentare la blockchain, quindi anche le criptovalute. Ma tra un paio d’anni entrerà in vigore una normativa europea. Malta perderà questo vantaggio?

“Al contrario! Quando la Mica, cioè Market in crypto assets, entrerà in vigore, chi ha la licenza maltese sarà già pronto. Perché il regolamento europeo è molto simile al nostro, e in certe parti coincide”.

Il mondo del gaming ha sempre mostrato molto interesse per le criptovalute. Ma da quando è stato regolamentato il settore, la Mga ha concesso una sola licenza.

“Quell’unica licenza è stata data a una società di gaming che ha tutta la piattaforma basata sulla blockchain. E che, naturalmente, accetta anche le criptovalute. Ma sono tanti ad accettare criptovalute, come forme di pagamento da parte dei clienti, servendosi di società finanziarie che hanno la licenza di Mfsa, Malta financial services authority”.

Quindi, si possono fare transazioni in criptovalute con i propri giocatori senza avere una licenza specifica?

“La sandbox, l’ambiente sperimentale che è stato creato dalle autorità un paio di anni fa, consente a tutti gli operatori di accettare criptovalute con il limite di 1.000 euro. Se, però, le operazioni passano da una società licenziata da Mfsa, allora non c’è questo limite”.

Ma alla fine i giocatori sono davvero interessati a usare bitcoin e simili, anziché gli euro?

“Non necessariamente. Molti di questi provider accettano le loro criptovalute e poi passano all’operatore soldi fiat (valuta di Stato ndr.). La verità è che il settore dei pagamenti sta diventando molto complesso per un operatore di gaming. Allora usare criptovalute potrebbe essere una soluzione per risolvere alcuni problemi. Ci sono degli Stati nei quali è davvero difficile trovare un payment provider, perché ti offrono un servizio che non accetta soldi dai clienti. Ecco che in questo caso, le criptovalute rendono le cose più semplici”.

 

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