04 Gennaio 2025 - 10:40

Verso il decreto sul gioco d’azzardo. Baretta: «La volontà del governo è quella di cercare percorsi condivisi»

Si è svolto questa mattina a Milano presso il Teatro Litta l’incontro con Pier Paolo Beretta, Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, dedicato al decreto sul gioco d’azzardo che

16 Marzo 2015

Si è svolto questa mattina a Milano presso il Teatro Litta l’incontro con Pier Paolo Beretta, Sottosegretario al Ministero dell’Economia e delle Finanze, dedicato al decreto sul gioco d’azzardo che il Governo tra pochi giorni presenterà in Parlamento. Durante l’incontro, coordinato da Franco Mirabelli, Capogruppo Pd in Commissione Parlamentare Antimafia, Baretta ha esposto i punti cardini su cui il Governo sta lavorando. In particolare ha messo al centro del dibattito la salute dei cittadini. «Per tutelare la salute pubblica occorre diminuire l’offerta – ha spiegato il Sottosegretario -. Per fare ciò in maniera democratica occorre stabilire delle regole che portino alla nazionalizzazione del settore. Nel testo è previsto, per esempio, che per ogni macchinetta ci vogliono non meno di 7mq di spazio, non possono inoltre esserci più di 6 macchinette per ogni locale, le slot non devono essere visibili dall’esterno ed inoltre è previsto che ci sia totale, assoluto e sanzionato divieto di gioco ai minori. L’accesso alle macchinette deve in primis essere mediato dal gestore che ha una responsabilità esplicita su questo punto». A questo quadro si aggiunge inoltre l’istituzione di un fondo, che si affianca ai 50 milioni che la legge di stabilità ha già stanziato per combattere la dipendenza da gioco d’azzardo, volto a realizzare progetti di prevenzione e controllo sulla salute dei cittadini.

La seconda priorità espressa da Baretta è quella della lotta all’illegalità che si sostanzia attraverso tre interventi: il primo consisterà nella riserva statale del sistema di gioco, il secondo intervento riguarderà invece le macchinette che verranno sostituite (entro un paio d’anni) con ‘awp da remoto’ cioè collegate a un sistema centrale, ed infine il terzo punto per la lotta alla criminalità, espresso dal Sottosegretario, è quello dell’inasprimento delle possibilità di accesso al sistema giocata.

Un altro tema toccato da Baretta è quello della pubblicità. «Questo è un punto delicato in quanto a livello europeo non vi sono leggi che proibiscono la pubblicità del gioco. Nel decreto che presenteremo si parla di orari in cui limitare la pubblicità, ma questo non basta, occorre ancora discuterne, è un tema aperto». L’intervento del Sottosegretario si è concluso esprimendo la volontà del governo di cercare percorsi condivisi con enti locali, associazioni di cittadini e imprese.

Durante l’incontro sono poi intervenuti diversi esponenti delle istituzioni locali e dell’associazionismo, tra cui Ada Lucia De Cesaris, Vicesindaco di Milano, che insieme ai comuni di altre città lombarde ha scritto pochi giorni fa una lettera al Governo esprimendo intenti di collaborazione. «Con orgoglio rivendico il lavoro che Milano e altri comuni hanno fatto in assenza di norme. La gestione di competenze tra Stato ed enti locali va affrontata, ci deve essere un qualche modo attraverso cui i comuni possono interloquire con lo Stato», ha spiegato De Cesaris. Oltre al Vicesindaco di Milano hanno preso la parola anche Carbonera, coordinatore della campagna “Mettiamoci in gioco”, Fioroni, Segretaria Legautonomie Lombardia, Maggi, Confindustria Lecco, e Petracca, Presidente Acli Milano.

Per ultima è poi intervenuta Emilia De Biasi, Presidente della Commissione Sanità del Senato che ha sottolineato la sua soddisfazione per il fatto che nel disegno di legge in discussione non si parla per la prima volta solo di fisco, ma anche e soprattutto di salute delle persone e di legalità. «Il punto fondamentale è quello della protezione dei cittadini, ed in particolare dei minori, rispetto al mercato online che non è facilmente controllabile – ha spiegato la senatrice -. Secondo punto importante è la pubblicità e la cultura in cui il gioco deve essere mostrato in modo responsabile e per fare ciò c’è bisogno della collaborazione di tutti: enti locali, governo, scuola e famiglie». La senatrice ha più volte ribadito infine che non bisogna più di parlare di ludopatia, ma di dipendenza patologica da gioco. «Occorrono servizi territoriali chiari, accessibili e trasparenti per controllare questa vera e propria dipendenza» ha concluso De Biasi.

SB – PressGiochi