“Partecipiamo ad Enada sempre con grande entusiasmo e quest’anno abbiamo anche aumentato lo spazio espositivo. Invece dei soliti 180metri quadrati abbiamo preso 250 metri. Siamo qui oggi – ci racconta
“Partecipiamo ad Enada sempre con grande entusiasmo e quest’anno abbiamo anche aumentato lo spazio espositivo. Invece dei soliti 180metri quadrati abbiamo preso 250 metri. Siamo qui oggi – ci racconta Lorenzo Verona della VNE, tra gli espositori alla 27ima Enada Primavera – con la consapevolezza che in questo momento il mercato si sta trasformando, ma tra i protagonisti del settore ci sarà sempre anche VNE.
Sostanzialmente – continua Verona – abbiamo allargato gli spazi anche per ospitare all’interno del nostro stand altre entità: da un punto di vista industriale avremo una società di gestori che opera sul piano nazionale – Bet e Slot – che potrà offrire un’opportunità a tutti coloro che in questo momento sono disorientati nel mercato; poi ci sarà un consorzio – Co.Na.Mi – che fornirà un risposta di tipo consociativo agli operatori che lo richiederanno; infine sarà presente all’interno dello spazio VNE anche l’associazione Astro, alla quale siamo iscritti, che potrà sostenere e supportare tutti gli associati e tutti coloro che si stanno domandando cosa le associazioni stanno facendo e come sia in realtà la situazione politica. Abbiamo deciso quindi di investire molto su quella che è ancora la figura del gestore, ben sapendo che il gestore e il produttore sono i veri protagonisti dell’evento.
In fiera presenteremo una nuova macchina da back office, una macchina per poter fare i versamenti e i prelievi in maniera automatica, e che comunque identificati tutti i versamenti e tutti i prelievi effettuati dagli operatori, sia per quanto riguarda da dove provengono e chi li effettua.
La situazione italiana non ci spaventa. I primi mesi del 2015 – spiega il direttore commerciale di VNE – ci portano dei dati assolutamente confortanti con un importante incremento del fatturato. Noi investiamo sempre tantissimo sia in Italia che all’estero. Abbiamo concluso accordi importanti nel mercato delle awp e vlt all’estero e anche nel settore del betting. Stiamo andando molto bene in Germania, Inghilterra e ci stiamo ampliando in Sud America e Africa, negli Stati Uniti e nell’Est Europa. La nostra prossima frontiera di conquista sarà l’India.
Per quanto riguarda la situazione politica – dichiara Verona – , io ritengo che il governo non abbia mai avuto la percezione vera di come il nostro lavoro si sia sviluppato. Nel 2004 è stato un miracolo quello che AAMS e i produttori italiani sono riusciti a fare creando in pochissimo tempo una rete unica al mondo, sono riusciti a produrre 400mila apparecchi e i gestori sono stati in grado di pagarli e di gestirli. Questo evento ha rappresentato per il settore una svolta epocale. E’ chiaro che ci sono stati anche in questa fase delle linee d’ombra e comportamenti da alcune parti del mercato non proprio consoni. Poi l’introduzione delle videolotterie, ha creato un vero e proprio allarme sociale attorno al tema del gioco patologico.
La VLT è un gioco molto aggressivo voluto fortemente dai concessionari, che nel tempo ha fatto ricadere quello che era l’accanimento sociale contro l’azzardo sulla slot a moneta. L’introduzione della vlt ha creato una vera e propria nicchia di mercato con cui sta cannibalizzando il resto. Ma la storia ci insegna che in Italia, sia per necessità di servizio presso il pubblico sia per caratteristiche territoriali, come ad esempio la difficoltà di raggiungimento di alcune zone, come quelle montane e appenniniche, la figura del gestore è fondamentale. Non è ipotizzabile , per quanto possibile, l’idea di un concessionario/gestore. Noi veniamo da una tradizione trentennale nel pubblico esercizio. Il concessionario non ha le potenzialità per ricoprire questo ruolo, dimentica chi conclude i contratti con gli esercizi.
Nell’affrontare la questione Delega, le associazioni sono state tutte molto attente a vigilare ed intervenire in maniera corretta e professionale. Cercando di spiegare al Governo che la realtà della filiera del gioco è ben diversa da quanto prospettato nel decreto attuativo.
Siamo assolutamente d’accordo ad introdurre qualsiasi aspetto tecnico che possa garantire una maggiore sicurezza dell’apparecchio, sia anche dal punto di vista della riduzione degli apparecchi sul territorio ma stando bene attenti acché questo non vada a favorire il gioco illegale o altre tipologie di gioco come gratta&vinci, lotto, Superenalotto o Vlt che sono decisamente molto più aggressive rispetto alla slottina a moneta.
Delegare il gestore alla gestione esclusiva dell’apparecchi da puro intrattenimento come ipotizzato da alcune parti – continua Verona – è una provocazione. Il mondo dell’intrattenimento ormai è stato trasferito nel mondo del mobile. Ogni ragazzino nelle proprie tasche ha un’offerta di gioco inimmaginabile, per questo ritengo che non sia molto attuale l’idea della riapertura di quel tipo di mercato, tanto più che la delega non lo prevede affatto. Gli investimenti e gli sforzi che i gestori hanno fatto capitalizzando le proprie aziende e spesso depauperando i propri risparmi investendoli in tre-quattro cambi di macchine in questo settore negli ultimi anni, le realtà industriali che hanno costruito non possono essere cancellate per legge. Anzi la legge deve tutelare una serie di soggetti, primo fra tutti la società civile e tutte le fasce più deboli, ma deve liberare anche l’impresa per garantirgli di fare impresa. Non è giusto che le multinazionali estere abbiano la meglio sulle imprese italiane.
Credo che il governo stia ancora riflettendo sulla sostituzione del parco machine come disposta ad oggi. Pensare di imporre un sistema vlt in 110 mila pubblici esercizi è pura follia, intanto perché il sistema vlt italiano è un sistema promiscuo, diviso tra quello che è all’estero una vlt e una awp, dato che molte parti del gioco risiedono addirittura nel cabinet, quindi non è nemmeno un sistema vlt puro. Finché si pensa di gestire 3mila – 4mila punti vendita con un sistema da remoto è fattibile ma pensare di mandare tramite adsl i giochi che hanno caratteristiche tecniche differenti rispetto alle vlt in 110mila esercizi lo ritengo veramente assurdo, dobbiamo anche pensare che i tempi si allungherebbero in maniera drammatica e mi pare invece di aver visto nelle bozze che circolano un desiderio di accelerazione da parte del governo nell’attuare le disposizioni delegate. L’intenzione è di dare maggiore sicurezza al sistema è totalmente comprensibile. Frodare il sistema newslot è possibile così come è possibile però frodare il sistema vlt, ma non è possibile frodare il sistema gioco lecito.
Ritengo – conclude Lorenzo Verona – anche come associazione, che ci siano degli strumenti che possono essere un buon compromesso tra una awp e una awp più sicura, attraverso le quali si tenga in considerazione tutte quelle caratteristiche necessarie per garantire una maggiore tutela dell’utente ma che tuttavia non ricalchi il sistema vlt. Lo stesso sottosegretario Baretta ha confermato che le caratteristiche tecniche rimarrebbero quelle delle slot, quindi ancora la monetina, la puntata ad un euro e la durata minima di 4 secondi. Il sistema vlt è un sistema ad estrazione centrale, questo rende la vlt non appetibile perché la percentuale di vincita non rispecchia la singola macchina quindi il feeling con il giocatore è totalmente diverso, mentre con la slot sappiamo perfettamente la percentuale di vincita per singola macchina. Stiamo vagliando varie proposte che proporremo al Governo. Con questo obiettivo, all’interno di Sistema Gioco Italia è stato costituito un tavolo tecnico dove con altre associazione seguiremo una linea politica, tecnica e industriale comune per presentare le nostre proposte al Governo.
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