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Verona. Conferenza del Prof. Guerreschi (Siipac): “La politica dia risposte efficaci e eviti di fare populismo sul gioco”

Verona – Un centinaio di persone hanno seguito questo pomeriggio a Verona, presso l’hotel San Marco, la conferenza del noto psicologo e psicoterapeuta esperto di dipendenze patologiche prof. Cesare Guerreschi.

14 Marzo 2016

Verona – Un centinaio di persone hanno seguito questo pomeriggio a Verona, presso l’hotel San Marco, la conferenza del noto psicologo e psicoterapeuta esperto di dipendenze patologiche prof. Cesare Guerreschi. Quest’ultimo ha parlato delle principali problematiche legate a come viene affrontata nella società una piaga quale il gioco d’azzardo patologico, con riferimenti anche alle polemiche locali, ha infine presentato il suo libro “Non è un gioco” (edizioni San Paolo).
Il presidente della Società Italiana Intervento Patologie Compulsive ha dichiarato: “Abbiamo seguito con interesse le proteste del quartiere sull’apertura della sala videolottery a Borgo Trento. E’ lodevole che un quartiere intero si schieri per proteggere i propri abitanti, è da capire che i cittadini chiedano una risposta concreta ai politici rispetto le loro preoccupazioni. Quello che per i politici è più semplice fare è restringere l’orario di esercizio delle slot-machine, che vengono quindi spente per gran parte della giornata.
Questo è quello che è successo a Verona. In realtà quel che serve è informare, formare e prevenire, nonché curare qualora sia necessario. Il proibizionismo o il liberismo in materia di gioco sono disastrosi, due soluzioni estreme che non portano a nulla. Nel caso della deriva proibizionista in corso in Italia i risultati sono sotto gli occhi di tutti, gli apparecchi illeciti come i totem sostituiscono le macchine regolari, pertanto il problema si aggrava. È il caso di sedersi tutti insieme ad un tavolo: politici, amministratori, gestori, operatori sociali e riflettere su quali siano le soluzioni corrette.” Ha concluso il prof. Guerreschi, dopo aver parlato dei sintomi del gioco d’azzardo patologico e su come riconoscerli ed intervenire.
Di fatto una bacchettata ai Sindaci che purtroppo, ultimamente, si vantano della loro capacità di combattere il gioco d’azzardo patologico solo per essere riusciti a vietare, o quasi, il gioco nel loro Comune, senza fare alcuna formazione e dare alcuna informazione.
Probabilmente grazie ad esperti del calibro del professore si accorgeranno presto che vietando il gioco legale hanno aperto le porte a quello illegale, e non avendo dato nessun supporto preventivo ai giocatori avranno solamente peggiorato la situazione.

 

Con l’occasione, il prof. Guerreschi ha presentato il suo libro “Non è un gioco” nel quale si propone innanzitutto di cambiare un modo diffuso e comune di pensare: ossia che il gioco d’azzardo patologico sia solo un “brutto vizio” e non una vera e propria malattia; e aiuta le persone che ne sono affette, e chi gli sta accanto, a prendere coscienza della malattia e intraprendere un cammino di guarigione.

“In questi ultimi anni – ha commentato Guerreschi – abbiamo assistito a un fenomeno piuttosto preoccupante: l’accrescersi della dipendenza dal gioco che diventa malattia e, purtroppo, sempre più spesso trascina uomini e donne in una spirale da cui è difficile uscire. Purtroppo la crisi internazionale spinge sempre più persone a cercare una via rapida per i risolvere i problemi economici e il gioco d’azzardo le attira con l’illusione di facili vincite finendo per renderle poi dipendenti e provocando gravi problemi sociali, psicologici e famigliari”.

 

PressGiochi