Vercelli. Siipac e Istituto Friedman discutono di gioco patologico e dei danni del proibizionismo

A Vercelli si è svolto il convegno di SIIPAC e Istituto Friedman dal titolo “Gioco d’azzardo, una sfida complessa. Il gap e i danni del proibizionismo”.

“Anche a Vercelli- ha dichiarato il professor Cesare Guerreschi di SIIPAC in apertura- l’errore di pensare che il gioco non rientri tra le attività naturali dell’uomo. basta con il proibizionismo sul gioco anche attraverso regolamentazioni orarie sbagliate che non servono a combattere il gap. Le uniche attività veramente importanti da promuovere per contrastare il gioco patologico sono formazione, informazione e prevenzione, continueremo a ripeterlo in tutta Italia. Attività che vengono fatte davvero troppo poco”.

“Nonostante gli enti locali proseguano sulla strada del proibizionismo con restrizioni- ha continuato l’avvocato Geronimo Cardia- non esiste ancora nessuno studio che sostenga che le misure adottate siano giuste e utili. anzi in molti affermano il contrario sul Gap. La delibera del comune di Vercelli sostiene di voler tutelare i minori, ma per farlo é sufficiente applicare la legge. Nell’era in cui il minore può accedere semplicemente via web all’offerta di gioco illegale”.

“L’Amministrazione di Vercelli e l’opposizione- ha proseguito l’avvocato- hanno scritto una delibera e poi un’ordinanza sugli orari delle attività di gioco sbagliate sono infatti prive di motivazioni scientifiche non sulle perizie. Sulle fasce orarie di gioco abbiamo fatto ricerche: l’interruzione del gioco da sola aumenta soltanto la compulsività del giocatore, inoltre le imprese non possono sopravvivere con 8 ore di attività”.

In seguito ha preso la parola Andrea Maria Villotti, Direttore Generale dell’Istituto Friedman

“Nel 1919 il giorno dopo l’entrata in vigore del proibizionismo negli USA la vendita degli alcolici è raddoppiata- ha commentato-. si può sbagliare anche a Vercelli e in Italia considerando che a suo tempo negli Usa a farlo furono gli uomini più intelligenti. A Bolzano a 4 anni dalla riforma sul gioco i giocatori sono più che raddoppiati grazie al proibizionismo, a Trento senza norme troppo restrittive sono scesi. la politica guardi i numeri e corregga il tiro”.

“Anche la politica italiana può sbagliare sul gioco promuovendo il proibizionismo- ha concluso Vollotti- l’importante e che lo capisca quanto prima perché certe misure, come quelle adottate qui possono essere dannose e non utili per i cittadini”

PressGiochi