Un milione sonante di soldi pubblici da versare nelle casse del Casinò per saldarne il “rosso” 2015 ed evitare il default della società: 400 mila entro martedì 30 giugno, i
Un milione sonante di soldi pubblici da versare nelle casse del Casinò per saldarne il “rosso” 2015 ed evitare il default della società: 400 mila entro martedì 30 giugno, i restanti 600 mila entro settembre.
Questo l’oggetto di una determina della Direzione Sviluppo e società partecipate del 25 giugno.
«Un eventuale default della società», si legge nella determina, «comporterebbe gravi perdite per il Comune di Venezia sia per il rischio di escussione delle lettere di patronage rilasciate alla Cmv per 18,5 milioni, sia per i contraccolpi sul valore della casa da gioco e degli immobili». Una situazione determinata oltre che dal cattivo andamento pluriennale del comparto giochi, nello specifico dai 200 mila euro di oneri mensili per la cosiddetta “operazione Biis” di finanziamento per rilevare Ca’ Vendramin Calergi dal Comune. Prestito che si contava di liquidare con la cessione ai privati della gestione e che invece è rimasto ancora sulle spese, con il rischio concreto di un passivo sotto la soglia del capitale sociale, mettendo a rischio la sopravvivenza della società.
Il Comune, per ora, ci ha messo una toppa. Mentre altre tegole sono in arrivo: i 2,5 milioni dovuti all’Inps nella controversa partita degli sgravi fiscali e due cause di lavoro perse nei confronti di croupier licenziati per “intascamento di danaro”, ma reintegrati dalla magistratura in quanto non era stata provata l’origine furtiva di quel danaro, che pure non avrebbe dovuto trovarsi nelle tasche “cucite” delle loro divise. Tant’è ora il Casinò dovrà restituire alle parti quasi mezzo milione di euro.
PressGiochi
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