24 Novembre 2024 - 07:30

Val D’Aosta. Perron nega nuovi interventi finanziari sul casinò; Ferrero (M5S):”Prepariamoci al licenziamento dei lavoratori”

“Allo stato attuale, la Casinò de la Vallée spa non ha fatto alcuna richiesta per un aumento di capitale e le linee di credito utilizzate non sono mutate”. Con queste

10 Giugno 2015

“Allo stato attuale, la Casinò de la Vallée spa non ha fatto alcuna richiesta per un aumento di capitale e le linee di credito utilizzate non sono mutate”. Con queste parole Ego perron, assessore al Bilancio del Consiglio regionale Valle d’Aosta risponde alle interrogazioni del M5S sulle possibilità di un nuovo intervento regionale per far fronte ai problemi di liquidità della Casinò de la Vallée spa.

“Elemento essenziale dei piani di risanamento, – ha continuato Perron – soprattutto per garantire la giusta liquidità aziendale, è da un lato quello di lavorare per accrescere la produzione e quindi gli introiti, e dall’altro quello della diminuzione strutturale dei costi, in modo particolare quelli del personale. Permane, invece, il problema del costo pro-capite di ogni lavoratore, pari a circa 80 mila euro, che grava pesantemente sulle casse dell’azienda e chiaramente rappresenta ormai un dato fuori contesto. Pertanto, è del tutto evidente che senza interventi strutturali, oggi, in fase di concretizzazione, nel giro di qualche mese la liquidità aziendale, come anche messo in evidenza nelle note integrative ai piani e durante le riunioni della Task Force, sarà posta in difficoltà e a questo punto bisognerà prendere decisioni conseguenti. La vecchia ricapitalizzazione riguardò in definitiva il costo di realizzazione dei lavori, in quanto la società dovette effettuarli pur non disponendo di risorse proprie e in condizioni di indebitamento troppo elevato. Al momento, però, non pare percorribile pensare di intraprendere la strada della ricapitalizzazione”.

Il Capogruppo Ferrero ha replicato: «Queste parole rimarranno scolpite nella pietra: l’Assessore, escludendo un intervento della Regione per garantire la sopravvivenza della Casa da gioco, si è assunto una responsabilità precisa. Dai dati in nostro possesso sugli introiti, avevamo un’immagine diversa e cioè quella di una società che se non viene ricapitalizzata deve essere messa in liquidazione. Allora ci si pone un dubbio atroce: se non ci sono soldi in cassa significa che si va verso la mobilità o il licenziamento dei lavoratori. Non vorremmo che fosse una coltellata nelle spalle dei lavoratori. Ci vuole coraggio, trasparenza ed efficacia: parole che nel vocabolario del Governo regionale non esistono.»

 

PressGiochi

 

 

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