L’analisi riguarda i quattro principali indici di borsa riferiti al settore Gambling/Casino nel mese di febbraio. Le rilevazioni sono tutte riferite al mercato statunistense, che del resto è l’unico ad
L’analisi riguarda i quattro principali indici di borsa riferiti al settore Gambling/Casino nel mese di febbraio. Le rilevazioni sono tutte riferite al mercato statunistense, che del resto è l’unico ad avere una consistenza tale da consentire la creazione di appositi indici.
Trattandosi comunque dei soli indici “ufficiali” disponibili a livello mondiale, vale la pena tenerli sotto osservazione, a cominciare dal fatto che la borsa di Wall Street vale da sola la metà del mercato borsistico mondiale, e come tale influenza notevolmente tutti gli altri mercati.
Vi è, poi, un’altra considerazione di fondo: le grandi holding del gioco quotate negli States hanno filiali e società controllate sparse in tutto il mondo, perciò possiamo ragionevolmente considerare l’andamento dei loro titoli azionali come un riflesso, sia pur parziale, se non dello stato di salute del settore, perlomeno della fiducia e dell’interesse che gli investitori hanno nei suoi confronti.
L’espandersi del fenomeno del trading online, del resto, oggi consente a chiunque di addentrarsi in qualsiasi mercato, sebbene in forma meramente speculativa, alimentando il volano della globalizzazione degli investimenti azionari, che avvicina i vari stock market, togliendo ad essi una parte dell’influenza esercitata dalle situazioni politico-economiche locali.
La debolezza di questo punto di osservazione è che né in Europa né in Asia esistono analoghi indici ufficiali, perciò nelle borse che siano di Tokyo, Hong Kong, Londra o Francoforte, l’andamento dei titoli delle aziende di gambling è più strettamente legato alle rispettive strategie finanziarie e industriali.
Composizione dei grafici – Laddove disponibili, sono state considerate le curve dei prezzi alla chiusura, le curve delle medie mobili (SMA) dei prezzi negli ultimi 20/50/100 giorni, e la fascia di Bollinger, la cui media è costituita dalla curva SMA20. Tale fascia indica la volatilità/deviazione standard dell’indice. Solitamente i trader interpretano l’uscita e il rientro del grafico del prezzo come un segnale di vendita.
Valutazione – Come di noterà, vi sono diverse similitudini fra i vari grafici, ed in particolare tra le coppie DWCGAM-NQUSB, e DJUSCA-CMP:SP500): più regolare l’andamento della prima, più accidentato quello della seconda. In tutti i casi, comunque, i prezzi alla chiusura del 26 febbraio sono notevolmente superiore a quelli del 1° febbraio, e le rispettive crive SMA20 sono in costante ascesa.
In tre casi su quattro, la curva dei prezzi è costantemente superiore a quella della media Bollinger, che è il segnale della tendenza all’overbough (acquisti a prezzi superiori al valore equo), che di per sè è un forte segnale di fiducia da parte dei traders. Nella curva CME:SP, invece, pur mancando la curva di media, si nota chiaramente che l’andamento dei prezzi ha sfiorato e oltrepassato più volte la parte inferiore della fascia di Bollinger, il che significa una tendenza all’oversold.
Pressgiochi
L | M | M | G | V | S | D |
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1
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3
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