EGP-FIPE: “ESTENDERLO A TUTTE LE TIPOLOGIE DI GIOCO”
Il R.U.E. funziona in tutti Paesi europei, ma in Italia è attivo solo nel gioco online, dove la percentuale degli auto esclusi è cresciuta del 32% in tre anni
Il contrasto alla dipendenza da gioco d’azzardo non può che passare da un nuovo approccio sistemico che coinvolga tutta la filiera, senza escludere gli utenti finali, attraverso il Registro Unico degli Esclusi, che deve essere esteso a tutte le forme di gioco e non solo all’online come accade oggi.
A tracciare la strada è il Dipartimento di Scienze cliniche e Medicina Traslazionale dell’Università degli Studi di Roma Tor Vergata che ha condotto uno studio sulle modalità più efficaci per la realizzazione di un Registro Unico delle Esclusioni (R.U.E.) del settore dei giochi con vincita in denaro.
Uno strumento fondato sull’autoesclusione, non solo dal gioco online come già accade oggi, e sulla possibile introduzione della cosiddetta “eteroesclusione”, la richiesta di esclusione dal gioco di una persona da parte di soggetti terzi (es. familiari, conoscenti, medici, ecc.).
“È necessario implementare un’azione di ricerca proattiva volta a rappresentare al legislatore nuove forme di tutela di giocatori patologici o problematici, al fine di realizzare al meglio un corretto bilanciamento di interessi tra consumatori, Stato e concessionari”, commenta il Prof. Cristiano Iurilli, Responsabile Area legale “Gruppo ricerche diritti e salute del giocatore-consumatore” dell’Università di Roma Tor Vergata.
Lo studio è stato presentato oggi durante un convegno a Roma; l’analisi prende in considerazione sia l’attuale scenario nazionale che il quadro internazionale, dove il registro di esclusione è realtà consolidata da tempo, seppur con alcune differenze. Da qui le strategie da implementare per mettere a sistema nuovi e più giusti principi di esclusione, con l’obiettivo di tutelare al meglio i consumatori e dare agli esercenti la possibilità di intervenire in maniera molto più efficace nella lotta al Disturbo da Gioco d’Azzardo (DGA).
“L’istituzione di un registro nazionale unico di esclusione ed autoesclusione, che riguardi non solo il gioco online ma anche tutto il gioco fisico a partire dalle sale specializzate, è assolutamente necessaria – dichiara Emmanuele Cangianelli, Presidente di EGP-FIPE, Associazione Italiana Esercenti Giochi Pubblici – Si tratta di una richiesta che a più riprese abbiamo inoltrato a tutti i nostri interlocutori istituzionali e questo studio non fa che confermare quello che abbiamo sempre sostenuto. Per anni chi doveva occuparsi di politiche pubbliche si è concentrato solo su strumenti quali il distanziometro o l’utilizzo della tessera sanitaria sugli apparecchi, ignorando tutti gli studi e le analisi che sostenevano la loro inutilità nel contrasto al gioco patologico, senza esplorare strade battute egregiamente nel resto d’Europa. Ecco perché la sua adozione dovrebbe avere massima priorità ed essere in cima ai temi del riordino del settore: darebbe agli esercenti la possibilità di tutelare al meglio i consumatori più a rischio impedendogli l’ingresso nelle sale specializzate, non incidendo sulla libertà dei giocatori sociali.”
A questo link la ricerca completa:
https://drive.google.com/drive/u/1/folders/12IXVD4QWiWoqEXhN3BZhVYFKMG2n1_LW
PressGiochi