10 Gennaio 2025 - 20:50

Una nuova ripartenza del gioco legale

IL GIOCO LEGALE RISCHIA DI SCOMPARIRE   Nonostante tante manifestazioni ed iniziative degli operatori del settore gioco legale nel richiedere la riapertura delle sale scommesse e sale gioco, e per

14 Maggio 2020

IL GIOCO LEGALE RISCHIA DI SCOMPARIRE

 

Nonostante tante manifestazioni ed iniziative degli operatori del settore gioco legale nel richiedere la riapertura delle sale scommesse e sale gioco, e per cercare di scongiurare l’aumento del prelievo dello 0,3% sulle scommesse, sembrerebbe che non si sia ottenuto ancora nulla.

 

In un periodo di grande crisi economica a seguito dell’epidemia del COVID 19, con un governo di coalizione di forze politiche non omogenee, costrette a stare insieme per evitare il sovranismo delle destre che, tra l’altro, ci porterebbe fuori dalla Comunità Europea, con più che probabile innalzamento insostenibile dello SPREAD, non si è avuta la giusta attenzione alla crisi del settore gioco legale. Tra le forze di governo c’erano, e persistono, tante problematiche e scontri di ideologie, a stento conciliabili. E’ notorio che le forze politiche sovraniste di destra o del M5S hanno come priorità la ricerca del consenso della maggioranza dei cittadini, e che vedono nel gioco d’azzardo un nemico teorico da combattere, ma che porta voti a queste forze politiche. Analogamente alla questione immigrati.

 

Il problema principale, secondo noi, – scrive l’ing. Riccardo Calantropio – è che le legittime proteste sono state indirizzate verso lo stato, che non ha rapporti contrattuali con i gestori, al pari dei titolari delle tabaccherie con concessioni dirette, ma solo con i concessionari ADM per le scommesse e per gli apparecchi Comma 6 (Slot e VLT). Lo stato, come abbiamo già detto in articoli precedenti non interviene nei rapporti contrattuali tra gestori e concessionari, ma li lascia alla libera contrattazione tra le parti. Non tutti i gestori hanno, ad esempio, il co-banco e nelle stesse percentuali, che in genere varia dal 40% al 55% a favore dei gestori, anche in relazione alla fornitura in comodato d’uso gratuito di mobili e apparecchiature tecniche che ogni concessionario offre. A volte, i concessionari hanno pagato a loro spese la ristrutturazione dei locali, gli affitti, il servizio SKY, i materiali di consumo, la manutenzione, e altro ancora. Altri gestori, invece hanno dei corrispettivi in base al numero degli eventi e alla tipologia di gioco.

 

Ne consegue che la remunerazione dei gestori da parte dei concessionari era, ultimamente, appena sufficiente a sopravvivere, visti gli ultimi aumenti anche sul PREU di SLOT e VLT. La remunerazione di questi apparecchi, comma 6, contribuivano ad aumentare le entrate in aggiunta a quelle delle scommesse.

Se si apre nelle condizioni di distanziamento e non assembramento, che saranno previste per evitare il contagio del coronavirus, tutti i gestori andranno in passivo, mentre i concessionari, pur diminuendo gli utili, continuerebbero a guadagnare lo stesso. Sono subentrate delle condizioni di forza maggiore, anche se temporanee, non imputabili ai gestori e non prevedibili quando si sono stipulati i contratti. In queste condizioni moltissimi gestori preferiranno non aprire, a meno che i concessionari vengano economicamente incontro, aumentando i corrispettivi, anche se provvisoriamente.

 

In quest’ottica, le manifestazioni di protesta dei gestori sono servite a dimostrare concretamente ai concessionari che si sono battuti, con tutte le forze, anche per loro, ed è comune interesse superare questa difficile fase, con un mutuo soccorso, altrimenti il gioco retail è destinato a morire, facendo subentrare il gioco illegale dei bookmakers senza concessione non toccati da questi aumenti, che farebbero ancora più concorrenza ai concessionari online.

Inoltre – prosegue Calantropio – bisogna combattere insieme il gioco illegale, come da nostra esperienze dirette nel 2016, quando abbiamo promosso con il movimento AtlantisScommesse una serie di iniziative, come quella di segnalare ai Monopoli di Stato, alle forze dell’ordine e alle procure, tutti i presunti illeciti.

 

Una cosa, invece, possiamo chiedere e molto probabilmente ottenere dal governo e da ADM, ovvero che vengano messe in atto, e senza indugio, le nuove normative dell’ultima finanziaria, con i controlli sulle transazioni finanziarie, gli agenti sotto copertura, un maggior controllo delle operazioni sospette ai fini dell’antiriciclaggio, in modo da combattere realmente i bookmakers illegali che fanno concorrenza sleale, ed eventuali altri illeciti come lo sdoppiamento delle scommesse in più scontrini se si superano gli importi massimi di vincita.

 

E, soprattutto, è indispensabile che vengano propagandate, con tutti i mezzi a disposizione (giornali, TV, social) i rischi reali a cui vanno incontro gli scommettitori che si affidano a questi book illegali senza concessione. Rischi penali e di pesanti stangate fiscali per evasione IRPEF, come esposto nel nostro articolo del 12 Maggio 2020.

 

Se si elimina, o si diminuisce in modo consistente, la concorrenza sleale dei bookmakers senza concessione, in particolare online, si potrebbero abbassare le quote. Ricordiamo che nel 2000, la lavagna di allibramento era a circa 114, mentre ora varia da 104 a 110 per gli eventi 1,X,2. E di conseguenza ridurre di molto anche l’incidenza di questo nuovo prelievo dello 0,3% sul giocato, e non sul margine.

 

Riccardo Calantropio

 

 

PressGiochi