22 Dicembre 2024 - 07:03

UK: gli operatori dovranno sborsare £100 milioni di tasse in più

Il settore del gambling nel Regno Unito si sta preparando a cambiamenti significativi, poiché i sostenitori della riforma stanno ora sollecitando il governo laburista a dare seguito ai piani per

09 Agosto 2024

Il settore del gambling nel Regno Unito si sta preparando a cambiamenti significativi, poiché i sostenitori della riforma stanno ora sollecitando il governo laburista a dare seguito ai piani per implementare un’imposta annuale che frutterà circa 100 milioni di sterline sulle società che offrono gioco pubblico. Questo contributo obbligatorio, destinato a sostituire l’attuale sistema volontario, è stato proposto dal precedente governo conservatore come parte di una serie più ampia di misure delineate nel whitepaper del Gambling Act.

L’imposta richiederà ai casinò online e alle piattaforme di scommesse a distanza di contribuire con l’1% dei loro guadagni, mentre i negozi di scommesse tradizionali e i casino terrestri pagheranno lo 0,4% delle loro entrate. I casino regolamentati a Malta o in altre giurisdizioni offshore non sono automaticamente esentati dalle normative del Regno Unito se detengono una licenza della UK Gambling Commission, oltre alle loro licenze della giurisdizione offshore.

Gli esperti stimano che l’imposta potrebbe fruttare alle casse del Regno tra £ 90 milioni e £ 100 milioni all’anno entro il 2027. Per un settore che ha generato circa £ 10,9 miliardi nel 2023, ciò rappresenterebbe un nuovo onere finanziario significativo. L’introduzione di questa imposta forfettaria ha sollevato preoccupazioni, in particolare nel settore dei casino tradizionali terrestri, con il Betting and Gaming Council (BGC) che ha avvertito che l’approccio “one-size-fits-all” potrebbe comportare una contrazione dei casinò terrestri del Regno Unito.

I rapporti suggeriscono che un terzo dei posti di lavoro nei casino tradizionali della Gran Bretagna potrebbe essere a rischio. Questo impatto può essere potenzialmente più pronunciato per gli operatori più piccoli, che potrebbero avere difficoltà ad assorbire i costi aggiuntivi.

L’imposta, infatti, potrebbe potenzialmente avere un impatto sull’equilibrio competitivo tra diversi tipi di operatori di gioco d’azzardo. Le piattaforme più grandi hanno in genere riserve finanziarie più consistenti e molteplici flussi di entrate. Ad esempio, i casino terrestri più grandi generano entrate da molteplici opzioni di ristorazione, teatri o spazi per spettacoli per concerti o eventi che attraggono turisti e un pubblico più vasto. Pertanto, sono maggiormente in grado di assorbire i costi aggiuntivi rispetto agli operatori più piccoli. che si basano esclusivamente sulle entrate del gioco.

Di conseguenza, i casino terrestri e online con margini di profitto più stretti, faranno fatica ad adattarsi alla nuova imposta. Questa tensione finanziaria li rende obiettivi di acquisizione interessanti per le aziende più grandi che cercano di espandere la loro quota di mercato, col rischio di venire via via assorbite dalle aziende più grandi. Un consolidamento che riduce la concorrenza, determinando potenzialmente costi più elevati o meno opzioni per i consumatori.

Tuttavia, va sottolineato che gli operatori con un Gross Gambling Yield (GGY) inferiore a £ 500.000 saranno esentati dalla tassa.

 

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