Ligure classe ’64, eletto al XII congresso. Priorità: lotta alle disuguaglianze. “Rinnovi contrattuali urgenti e necessari. Pronto anche a una mobilitazione”
È Paolo Andreani, ligure, classe ’64, il nuovo segretario generale della Uiltucs, unione italiana lavoratori turismo, commercio e servizi.
Paolo Andreani, eletto all’ultimo congresso nazionale del sindacato, succede a Brunetto Boco, che lascia dopo 24 anni. Sposato, con due figlie, si è formato in campo pedagogico didattico, ambito nel quale ha conseguito la laurea all’Università degli Studi d Genova. Ha mosso i primi passi nella Uiltucs di La Spezia, per poi diventare nel 1992 segretario generale della Liguria. Nel 2009 è entrato nella segreteria nazionale occupandosi di contrattazione aziendale nella distribuzione organizzata e ricoprendo, negli anni, incarichi nella bilateralità, della formazione continua e dell’assistenza sanitaria. Dall’8 ottobre 2022 è segretario generale.
“Nel nostro modello di società, oggi – ha esordito Andreani durante le conclusioni del XII congresso Uiltucs – le sfide più rilevanti sono quelle contro le diseguaglianze, e la sconfitta della povertà e del lavoro povero”. E ha spiegato: “La percentuale di lavoratori con bassa retribuzione è aumentata nel settore ricettivo e della ristorazione, e interessa il 35,4% sul totale del settore turistico, nel commercio è interessato il 16,3% di lavoratrici e lavoratori. I giovani e le donne pagano il prezzo caro della discontinuità e dei contratti a poche ore”.
Fondamentale, per la Uiltucs a guida Andreani, sarà il nodo dei contratti. In particolare nel commercio, nel turismo, nella vigilanza e nella distribuzione cooperativa, ha sottolineato con forza, “ci sono oltre 4 milioni di lavoratrici e lavoratori che attendono il rinnovo dei contratti collettivi nazionali”. Per questo, “in assenza di un dialogo costruttivo con le controparti e in presenza di una perdita del potere d’acquisto pari ad una mensilità non potremo restare a guardare. Discuteremo con Filcams e Fisascat su quali iniziative intraprendere, senza escludere una grande mobilitazione”. Se i Ccnl sono al centro della strategia contrattuale della Uiltucs di domani, il sindacato vuole anche essere protagonista “di una rinnovata partecipazione” in azienda e nel territorio, “basata su una organizzazione del lavoro contrattata e una bilateralità di servizio. Welfare contrattuale, diritto alla formazione continua, salute e sicurezza, politiche di genere e pari opportunità, devono trovare spazio accanto alle politiche salariali e alla rivendicazione della stabilità del rapporto di lavoro ed al riconoscimento della professionalità” ha spiegato.
Poi, un auspicio, per una scelta politica urgente e necessaria in materia di sicurezza sul lavoro. “Dobbiamo riportare a competenze esclusive dello Stato la tutela e la sicurezza nei luoghi di lavoro, le politiche attive del lavoro, le grandi reti di trasporto e il turismo” ha concluso, prendendo infine posizione senza esitazione alcuna anche sul dibattuto tema del salario minimo.
“Per noi della Uiltucs – ha detto – l’indicazione di un salario minimo legale deve avere quale riferimento i minimi contrattuali. Ecco perché richiediamo di dare forza alla contrattazione collettiva con una legislazione di rimando alla stessa e di combattere, senza remore, con sanzioni amministrative, l’elusione e la disonesta applicazione dei Ccnl”.
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