23 Novembre 2024 - 01:53

Tribunale di Firenze: le ticket redemptions rientrano nella Direttiva Bolkestein

Come sostiene da diversi mesi l’associazione di gestori Sapar, gli apparecchi da gioco senza vincita in denaro non rientrano nell’esclusione prevista per i giochi d’azzardo dalla direttiva del 2010 Bolkestein.

21 Marzo 2016

Come sostiene da diversi mesi l’associazione di gestori Sapar, gli apparecchi da gioco senza vincita in denaro non rientrano nell’esclusione prevista per i giochi d’azzardo dalla direttiva del 2010 Bolkestein. E’ su questa tesi che si basa la linea di condotta dell’associazione decisa a portare la questione anche in commissione euroepea pur di liberare l’intrattenimento puro dai vincoli che oggi lo trattengono e lo rilegano in una fase di stallo.

 

A sostenere questa tesi è stato anche oggi, per la seconda volta, il Tribunale di Firenze che ha sentenziato contro l’ordinanza emessa dai Monopoli contro alcune ticket redemption installate senza i necessari nulla osta di esercizio. Per il Tribunale fiorentino, i giochi di abilità, “le macchine da gioco che non danno premi o che danno premi unicamente sotto forma di giocate gratis e i giochi promozionali il cui unico obiettivo è quello di incoraggiare la vendita di beni o servizi non rientrano nell’esclusione della direttiva Bolkestein in quanto non ledono interessi generali come salute, ordine pubblica, sicurezza, sanità pubblica. Gli apparecchi rientranti in tale categoria sono comprese nel campo di applicazione della ‘Direttiva servizi’ che prevale – per il principio della supremazia del diritto comunitario – sul diritto interno”.

 

Il tribunale civile ha inoltre precisato che solo il settore dei giochi con denaro, ivi comprese le lotterie e le scommesse sono esclusi dall’ambito di applicazione della Direttiva Servizi tenuto conto della natura specifica di tali attività che comportano da parte degli Stati membri l’attuazione di politiche di ordine pubblico e di tutela dei consumatori.

Stessa tesi sostenuta dall’associazione Sapar che è pronta ha chiedere che il settore dell’intrattenimento puro venga gestito dal Mise e non più dal Mef, trattandosi di un servizio più legato al turismo e allo sviluppo economico diverso rispetto a quello legato all’intrattenimento con vincita in denaro.

PressGiochi

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