24 Novembre 2024 - 22:55

Trento. La Corte d’Appello sconta la pena al pusher perché malato di gioco

La dipendenza psicologica provocata dal gioco d’azzardo è diventata malattia invalidante in grado di ottenere il riconoscimento di attenuanti a livello processuale penale. E’ quanto è accaduto nel processo a

08 Giugno 2015

La dipendenza psicologica provocata dal gioco d’azzardo è diventata malattia invalidante in grado di ottenere il riconoscimento di attenuanti a livello processuale penale. E’ quanto è accaduto nel processo a carico di un corriere della droga arrestato due anni fa dalla Guardia di Finanza alla barriera autostradale di Vipiteno per aver un carico di 35 chili di cocaina purissima con un principio attivo del 97 per cento. All’epoca dei fatti, il camionista spiegò subito di non far parte di una organizzazione malavitosa dedita al traffico di droga pesante ma di aver accettato di trasportare il carico di droga dall’Olanda all’Italia per poco più di 2 mila euro, perché indebitato a seguito della passione per il gioco d’azzardo.

La Corte d’appello di Trento ha ulteriormente ridotto la condanna a 6 anni e 8 mesi. Ha giocato un ruolo determinante una consulenza che gli avvocati difensori Nicola Nettis e Alberto Valenti hanno illustrato in aula. E’ stato il professor Cesare Guerreschi, esperto di dipendenze psicologiche a spiegare ai giudici che l’imputato era affetto da una vera e propria «malattia da gioco» che gli avrebbe offuscato la stessa capacità di riflettere e di autodeterminarsi. Il camionista – è stato ricordato in aula – avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di guadagnare soldi perché schiavo dell’idea di sfidare in qualsiasi momento la sorte e spendere tutto alle slot machine.

PressGiochi

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