28 Dicembre 2024 - 12:47

Trentino. Le associazioni contro l’Ass. Zeni per aver appoggiato la proroga alle distanze

Nella provincia di Tremto, Le associazioni anti-slot chiedono spiegazioni all’assessore provinciale alla salute Luca Zeni  accusandolo di aver votato favorevolmente all’emendamento presentato da Giacomo Bezzi (Forza Italia) che sposta avanti

02 Agosto 2018

Nella provincia di Tremto, Le associazioni anti-slot chiedono spiegazioni all’assessore provinciale alla salute Luca Zeni  accusandolo di aver votato favorevolmente all’emendamento presentato da Giacomo Bezzi (Forza Italia) che sposta avanti di 2 anni, al 2020, l’obbligo di dismettere gli apparecchi da gioco posizionati in luoghi sensibili,

“La decisione del consiglio provinciale di Trento di votare favorevolmente l’emendamento proposto dal consigliere di Forza Italia Giacomo Bezzi – commentano Vincenzo Passerini , presidente C.N.C.A. Trentino Alto Adige, Cecilia Dal Rì , presidente Associazione A.M.A. e Paola Pisoni , Presidente Forum delle Associazioni Familiari del Trentino – ci lascia stupefatti e delusi perché rappresenta un passo indietro nella lotta all’azzardo e un cedimento alle pressioni delle lobby di chi guadagna sulle fragilità dei cittadini”.

“Questa proroga – incalzano Passerini, Dal Rì e Pisoni – è stata votata anche dell’assessore alla sanità Luca Zeni, che ben conosce i problemi della dipendenza da gioco d’azzardo patologico e che quindi per mandato dovrebbe porsi a tutela dei cittadini più fragili e della loro salute. L’assessore competente Alessandro Olivi si è astenuto e alcuni consiglieri del Partito Democratico hanno espresso voto contrario. A nome dell’associazionismo, del volontariato, delle famiglie dei giocatori d’azzardo e delle tante realtà che in questi anni hanno lavorato per sensibilizzare le persone sul tema del gioco d’azzardo chiediamo all’assessore alla salute e politiche sociali di motivare questa scelta che ci sembra più vicina ai poteri forti dell’azzardo che alla salute di tutti. Chiediamo inoltre al presidente del consiglio provinciale Bruno Dorigatti, di invitare i capigruppo a riflettere e a valutare l’ipotesi di correggere la norma e ripristinare quanto previsto dalle legge originaria”.

 

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