10 Gennaio 2025 - 15:08

Trentino, Avanzo (Fisascat Cisl): “Con l’obbligo di spegnere le slot a rischio 400 posti di lavoro”

Fra sette giorni dovranno essere disattivate in Trentino le slot machine ubicate nel raggio di 300 metri dai luoghi definiti sensibili nella legge provinciale del 2015 per la prevenzione e la cura della dipendenza.

06 Agosto 2020

Fra sette giorni dovranno essere disattivate in Trentino le slot machine ubicate nel raggio di 300 metri dai luoghi definiti sensibili nella legge provinciale del 2015 per la prevenzione e la cura della dipendenza. Fanno eccezione le sale giochi il cui termine per la delocalizzazione è il 12 agosto 2022. Via subito, invece, le macchinette all’interno di bar, tabaccherie o altri locali, cioè circa l’ottanta per cento di tutte quelle presenti attualmente.

In prospettiva, tuttavia, potrebbe arrivare una nuova legge, per ridefinire il perimetro dei divieti. La giunta provinciale peraltro ha ricordato che le entrate fiscali annue derivanti da slot machine e videolottery ammontano a circa cinquanta milioni. L’imminente giro di vite etico farà calare notevolmente questo gettito, visto che si prevede la rimozione dell’80% circa delle slot presenti sul territorio.

Nel caso del divieto di slot vicino a luoghi sensibili, previsto dal 12 agosto, si rischia di creare in Trentino 300-400 disoccupati nel settore, senza colpire realmente il fenomeno della dipendenza da gioco d’azzardo.

A lanciare l’allarme è Lamberto Avanzo, segretario generale di Fisascat Cisl del Trentino, che esprime preoccupazione per il destino dei lavoratori. «Dopo la mazzata del lockdown ne arriverebbe un’altra con effetti pesanti. Ci vorrebbe una proroga per consentire a tutti i soggetti di riorganizzarsi, anche perché diverse aziende sono specializzate unicamente in questo ambito. Fra l’altro è ancora in vigore il divieto di licenziamento, varato per l’emergenza covid, dunque ci sarà un problema finanziario serio: speriamo che queste persone possano almeno usufrire dell’assegno ordinario del fondo trentino di solidarietà e ottenere opportunità di formazione professionale. Ma la situazione è davvero di estrema precarietà», osserva il sindacalista. Ora i lavoratori saranno impiegati per disattivare le slot «proibite»; nelle settimane successive dovranno spostarle fisicamente. «Dopo di che – sottolinea Avanzo – ci sarà l’incertezza totale, molte aziende non avranno modo di ricollocare il personale, che oltretutto in genere è formato specificamente per questo settore. Molti si ritroveranno per strada. Sono convinto che la ludopatia si può contrastare senza perdere posti di lavoro. Le azioni alternative a queste forme di divieto esistono. Vanno formati e responsabilizzati i gestori dei locali, per esempio, in modo che vigilino e intervengano di fronte a casi critici, come peraltro fa un barista con un cliente che alza troppo il gomito. Il semplice proibizionismo avrà verosimilmente il solo effetto di orientare il gioco verso altri canali».

 

 

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