26 Dicembre 2024 - 01:45

TotoGoverno e giochi: all’Economia papabile il leghista Giancarlo Giorgetti

Oggi, a partire dalle 17,30, i leader di Lega e Movimento 5 Stelle, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, saranno convocati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per presentare il

21 Maggio 2018

Oggi, a partire dalle 17,30, i leader di Lega e Movimento 5 Stelle, Matteo Salvini e Luigi Di Maio, saranno convocati dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella per presentare il candidato presidente del Consiglio e il governo su cui hanno raggiunto l’accordo nel corso del fine settimana.

Nel frattempo, trapelano le prime indiscrezioni sulla formazione del governo M5s-Lega. A Palazzo Chigi dovrebbe andare il docente di Diritto Privato Giuseppe Conte, all’Interno Matteo Salvini (segretario della Lega), allo Sviluppo economico (o al Lavoro) Luigi Di Maio (leader del M5s di cui è stato candidato premier alle politiche), agli Esteri l’ambasciatore Giampiero Massolo (fra l’altro ex capo dei servizi segreti italiani) e all’Economia Giancarlo Giorgetti, il Gianni Letta del Carroccio (ed ex capogruppo del deputati leghisti).

 

La versione finale del “contratto” di governo tra Movimento 5 Stelle e Lega, il documento che dovrebbe costituire la linea guida del futuro governo italiano e con il quale i due partiti hanno definito i progetti della loro alleanza, pubblicato nei giorni scorsi, è stimato in un costo complessivo che va dai 65 ai 125 miliardi di euro l’anno. Non viene invece indicato chiaramente da dovere saranno presi i soldi necessari a finanziarlo.

Come sappiamo, viene promesso un forte impegno contro il gioco d’azzardo, come il divieto assoluto di farne pubblicità e una serie di altre norme per limitare la diffusione di slot machine.

 

 

Come riporta la versione definitiva del testo, alla pagina 44 già anticipata dalla nostra testata giovedì scorso, si parla di giochi d’azzardo:

“Con riguardo alla problematica del gioco d’azzardo – si legge nel contratto – sono necessarie una serie di misure per contrastare il fenomeno della dipendenza che crea forti danni sia sociosanitari che all’economia sana, reale e produttiva, tra le quali:

  • divieto assoluto di pubblicità e sponsorizzazioni;
  • trasparenza finanziaria per le società dell’azzardo;
  • strategia d’uscita dal machines gambling (Slot machines, videolottery) e forti limitazioni alle forme di azzardo con puntate ripetute;
  • obbligo all’utilizzo di una tessera personale per prevenire l’azzardo minorile;
  • imposizione di limiti di spesa;
  • tracciatura di flussi di denaro per contrastare l’evasione fiscale e infiltrazioni mafiose.

 

E’ necessaria una migliore regolamentazione del fenomeno, prevedendo il rilascio dell’autorizzazione all’installazione delle slot machine – VLT solo in luoghi ben definiti (no bar, distributori ecc), la limitazione negli orario di gioco e l’aumento della distanza minima dai luoghi sensibili (come scuole e centri di aggregazione giovanile)”.

 

 

Chi sarà il candidato Premier?

Si parla di Giuseppe Conte – Nato 54 anni fa a Volturara Appula, paesino nell’entroterra di Foggia, dopo la laurea in Legge alla Sapienza di Roma Conte è stato borsista del Cnr e poi ha “perfezionato” gli studi giuridici nelle facoltà più in vista del mondo occidentale: da Yale alla Sorbonne, Dalla Duquesne a Cambridge, dall’International Kulture Institute di Vienna alla New York University. Attualmente insegna a Firenze e alla Luiss di Roma come docente di Diritto privato.

Oltre a essere avvocato patrocinante in Cassazione, condirettore della collana Laterza dedicata ai “Maestri dei diritto” e componente della commissione cultura di Confindustria. Ma è anche esperto di “gestione di grandi imprese in crisi”, il che sarà utile nelle vicende come Ilva o Alitalia.

 

 

Al Ministero all’economia, quello che tocca più direttamente la gestione dei giochi d’azzardo, andrà invece, secondo i rumors delle ultime ore, Giancarlo Giorgetti, numero due della Lega. Giorgetti, – da non confondere con Alberto Giorgetti già delegato ai giochi nei Governo Letta e Berlusconi – da più di vent’anni in Parlamento, eletto per la prima volta alla Camera nel 1996, dopo il diploma da perito aziendale, laurea alla Bocconi, commercialista e revisore dei conti è diventato il vicesegretario della Lega meglio collegato con i poteri dell’economia e della finanza.

 

Da presidente della commissione Bilancio della Camera (2001-2006 e 2008-20013) e poi come ufficiale di collegamento con i poteri forti della finanza, l’ex fedelissimo di Bossi ha messo mano a tutti i dossier più delicati di politica economica, compresa la manovra correttiva dei conti pubblici che nella convulsa estate del 2011 finì nel mirino dell’Unione Europea e della Bce. Nel 2013 Giorgetti viene chiamato dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel gruppo ristretto di dieci saggi, tutti accademici e politici di lungo corso, incaricati di elaborare un piano di riforme istituzionali ed economiche.

 

 

Ma come la pensa Giorgetti sui giochi?

Sulla questione della tassazione alle slot machine – aveva in passato avuto modo di affermare Giorgetti – non possono essere una forma di finanziamento del bilancio pubblico. La tassazione deve avere finalità etiche. La questione dei videogiochi investe questioni di grande delicatezza prima ancora che sotto il profilo della finanza pubblica sotto il profilo della moralità e della sicurezza pubblica”.

Staremo a vedere se la pensa ancora in questo modo, già dal prossimo intervento fiscale.

 

 

E Berlusconi?

A non vedere di buon’occhio il contratto siglato con il M5S dalla Lega è sicuramente l’altrà parte del centrodestra guidata dal leader di Forza Italia che ha pubblicamente dichiarato che “In questo momento con Salvini c’è molta distanza. Salvini non ha mai parlato a nome della coalizione di centrodestra, ha sempre e solo parlato a nome proprio o a nome della Lega. La coalizione con un programma comune è assolutamente un’altra cosa e non ha nulla a che vedere con il Movimento 5 Stelle”.

Per Berlusconi, “ci sono troppi punti opposti al contratto centrodestra, in alcuni punti sulla giustizia siamo nella direzione più giustizialista possibile e ci danno forti motivi di preoccupazione”, tanto che l’ex premier si è messo a disposizione direttamente del Presidente della Repubblica per guidare nuovamente il Paese.

 

PressGiochi