23 Novembre 2024 - 02:26

Torino. Risso (FIT): “La politica chiude ai problemi della filiera del gioco, ma le Asl ci dicono che il Gap riguarda lo 0,003% della popolazione”

“Il settore del gioco va valorizzato e tutelato. Tutti coloro che vi operano vanno garantiti. Il titolo del convegno ‘Liberi di scegliere’ vuol ribadire la necessità di garantire la libertà

19 Febbraio 2018

“Il settore del gioco va valorizzato e tutelato. Tutti coloro che vi operano vanno garantiti. Il titolo del convegno ‘Liberi di scegliere’ vuol ribadire la necessità di garantire la libertà del libero di mercato che va assicurata. Oggi nel mercato del gioco, in Piemonte, stiamo andando nella direzione opposta, indietro di 100 anni”.

 

Lo ha dichiarato Andrea Maria Villotti, aprendo il convegno di Torino dal titoloLIBERI DI SCEGLIERE: BASTA PROIBIZIONISMO” organizzato da Istituto Friedman, Federazione Italiana Tabaccai e Sindacato Totoricevitori Sportivi.

 

“Sono convinto della buona fede degli amministratori locali, ma spesso adottano politiche proibizionistiche che peggiorano la situazione. Distanziometri e fasce orarie peggiorano il problema. Pensiamo ai problemi alcolici: sarebbe fattibile spostare gli alimentari a distanza di 500 metri? Alla base manca una corretta informazione e riferimenti scientifici che possano guidare giuste scelte politiche”.

 

 

Al dibattito è intervenuto Giovanni Risso, Presidente Nazionale della Federazione Italiana Tabaccai (FIT).

“La categoria dei tabaccai rappresenta una parte importante del settore nella regione – ha commentato -. Questo vorremmo raccontarlo al presidente del Piemonte perché non ci ha voluto mai incontrare, per noi è una chiusura notevole e non possiamo accettarla, per questo dobbiamo manifestare.  Vogliamo l’apertura di un dialogo. In Piemonte si sta compiendo un delitto. Riteniamo di fare una informazione reale sulle slot, siamo qui perché siamo un gruppo importante nel settore del gioco legale. Le tabaccherie sono luoghi privilegiati dove possiamo osservare il cambiamento del Paese e anche riguardo il gioco”.

“Il tabaccaio è un punto di riferimento per tutta la comunità- ha proseguito Risso- cosa che si è rafforzata  soprattutto nei paesi più piccoli. In quanto concessionari diretti dello stato, i tabaccai devono sottostare a stringenti regole e a una formazione molto precisa. Lo Stato ha puntato sul gioco legale per contrastare il gioco illegale, i giocatori ci sono sempre stati, ma erano illegali. Il proibizionismo riporterà la crescita del gioco illegale e non ce lo possiamo permettere, perché la nostra attività senza più giochi non stà più in piedi e l’attacco la mondo di gioco può rappresentare il colpo di grazia.

Un attacco che deriva dalla disinformazione da parte di alcuni giornali e alcuni politici. Quello che i giornali non spiegano è che la raccolta rappresenta una cifra irreale in quanto comprende le vincite.  In particolare in Piemonte la spesa è stata di 1,7 miliardi di euro, e la spesa media dei maggiorenni è di circa 334 euro all’anno e comprende tutti i giochi, non le slot e la spesa reale è di 0,41 centesimi pro capite. Questi sono i numeri spaventosi che hanno spinto la giunta Chiamparino a normative proibizioniste. Lascia perplessi la grande leggerezza di queste azioni della politica che può affossare le nostre aziende.

Da parte delle istituzioni abbiamo riscontrato una totale indifferenza nei confronti occupazionale della rete del gioco, anche da parte delle sigle sindacali. Tuttavia, non neghiamo il problema del GAP. Abbiamo chiesto alle ASL il numero di giocatori patologici che corrisponde allo 0,003% della popolazione. Un numero irrisorio rispetto al più diffuso problema, ad esempio dell’alcool.

Stimiamo che ci saranno almeno 2000 licenziamenti almeno nella nostra rete- ha concluso il presidente- ma i licenziamenti evidentemente non fanno notizia. Il proibizionismo non è mai la soluzione e auspichiamo che si riporti il confronto sul terreno della legalità e del buonsenso”.

Tra gli interventi tecnici c’è stato un contributo del professor Cesare Guerreschi del SIIPAC.

“Tra i punti fondamentali nella lotta al gioco patologico- ha commentato- c’è la prevenzione che prevede innanzi tutto la regolamentazione. Il proibizionismo è assolutamente da sconsigliare e basta ricordare quello americano quanti disastri ha creato. E’ fondamentale invece arrivare alla legalizzazione controllata. Vi incoraggio nella vostra lotta”.

 

 

“La rete imprenditoriale del gioco è stata messa in una difficile condizione in Piemonte a causa di una legge che non condivido. Circa 3.200 persone che rischiano il  proprio posto di lavoro. La legge non guarda alle competenze del settore.

Vietare non ha mai prodotto risultati effettivi a livello comportamentale. La legge – ha dichiarato Luca Cassiano  del PD Piemonte – è stata fallimentare perché non sta modificando i comportamenti di chi gioca, si passa dalle sale slot alle sale Vlt, una cosa è giocare in un bar tabacchi altro giocare nelle sale dedicate. Non si risolve il problema ma si colpisce un settore importante. E’ stato vietato il vino ma si vende in maniera incontrollata il whisky.

Sarebbe meglio fare una campagna di comunicazione e di cultura del gioco responsabile piuttosto che proibire e vietare lavandosi le mani come abbiamo fatto”.

 

 

Tra gli interventi dei politici anche Riccardo Molinari, Capolista Lega Nord alla Camera per il Piemonte.

“Nella legislatura precedente non sono mancati interventi per fare leggi simili- ha commentato  Ogni volta sollevavo il dubbio, dicendo che il problema del gioco è complesso e che ci sono famiglie dietro al gioco stesso venivo preso per pazzo. Ogni volta che si nomina la parola ludopatia si perde lucidità e si fanno leggi imperfette come queste”.

“Le dinamiche politiche vanno a colpire sempre sulle piccole aziende- ha proseguito Molinari- questa è una logica generale, invece bisogna agire sulla grande distribuzione e industria”.

Per il Partito Democratico è intervenuto in conclusione del convegno il senatore Stefano Esposito.

“Oltre il tema dell’ipocrisia ce n’è un altro- ha commentato- questa legge deriva dal frutto avvelenato del populismo che urlacchia qualche slogan invece di affrontare le problematiche nelle sue complessità. Questa legge è partita in un modo ed è arrivata in un altro. Dichiaro la mia disponibilità da adesso, riapriamo la partita a casa nostra perché a livello nazionale non si toccherà questa legge prima di 3-4 mesi, se ci sarà un governo”.

 

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