“Di fatto questa norma contenuta nel dl Agosto riaccende un dibattito sui comma 7. La lettura del testo ci fa capire che c’è un atteggiamento sanzionatorio e prevenuto da parte
“Di fatto questa norma contenuta nel dl Agosto riaccende un dibattito sui comma 7. La lettura del testo ci fa capire che c’è un atteggiamento sanzionatorio e prevenuto da parte del legislatore forse nella consapevolezza che il comma 6 è stato così pesantemente e poco intelligentemente aggredito tanto da lasciare parte del mercato scoperto. Sapere che la marginalità di quel settore è stata messa in seria crisi da tutti gli interventi normativi proposti, probabilmente nell’intervenire sul comma 7 il legislatore ha pensato ancora di stringere i paletti anziché allargarli. Il testo vieta di riproporre le regole fondamentali del gioco del poker al comma 7bis. Si propone di aggiungere questo inciso: “…nonché tutti i giochi che per modalità similari a quelle consentite al comma 6 possano indurre la medesima aspettativa di vincita”. Se stiamo parlando di giochi senza vincita in denaro l’aspettativa di vincita dei comma 6 è in denaro quindi si ribadisce qualcosa di totalmente inutile ma è questo l’approccio del legislatore in questa materia.
E’ un atteggiamento che dovrebbe far riflettere gli operatori. Anche nell’associazione Sapar – ha dichiarato l’avv. Generoso Bloise di Sapar partecipando alla conferenze call organizzata da PressGiochi – questo intervento lascia perplessità. Tuttavia, individuo nella norma una formulazione più ‘intelligente’ rispetto a quanto previsto nel 2013. Ora è necessario che gli operatori compiano i passi giusti. Mi aspetto che l’approccio dell’Agenzia nei confronti del settore sia costruttivo, perché il mercato oggi è cambiato rispetto a quello del 2013. Gli operatori devono capire che tutelare le potenzialità di sviluppo di questo settore passa anche attraverso una scelta, di normare meglio le locations o di dare maggiore elasticità alla produzione degli apparecchi in base alle location dove andranno inserite. Un conto inserire un apparecchio in un bar, ben diverso in una grande sala giochi. Quindi serve un approccio diverso al mercato e un impegno di investimento della politica e dell’amministrazione di capire le logiche del mercato per creare location dove portare davvero i bambini. Dobbiamo raccogliere la sfida di andare verso queste innovazioni”.
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La speranza dell’avv. Bloise è che l’approccio politico al gioco senza vincita cambi. “Il settore dell’intrattenimento è quello da cui viene l’attività della distribuzione dei giochi nei luoghi pubblici. Si è iniziato negli anni ’50 con i primi biliardini, flipper e juke box. Tutto cambia nel tempo. Il problema è che l’approccio del legislatore negli anni 2000 è stato eccessivamente incentrato ad evitare determinate derive. Lo strumento possiamo trovarlo, sia che si tratti del cambio dell’amministrazione competente, la cosa importante su cui tutto il settore deve cercare di impegnarsi è che questo dibattito deve essere portato avanti. Questa piccola norma inserita nel decreto Agosto dà la possibilità di incitare gli operatori del settore ad agire ed informare chi ha la responsabilità politica di quali sono le grandi occasioni che effettivamente ci potrebbero essere in questo mercato anche a favore di tutti quelli che possono essere gli utenti. Notiamo sempre in sede politica che quando si parla di gioco c’è una certa rigidità, se invece si parla di flipper, biliardo, videogioco l’atteggiamento cambia e c’è la disponibilità di rivitalizzarli. La sala giochi, come centro di intrattenimento può sicuramente essere rilanciata e ripensata per diventare un elemento importante nella nostra società”.
PressGiochi
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