25 Novembre 2024 - 02:28

Tennis. Berrettini, dopo il Queen’s, insegue il mito Panatta

Prima di Matteo Berrettini, solo un altro giocatore nella storia del tennis aveva vinto il torneo del Queen’s da esordiente: era il 1985 quando un tedesco di 17 anni si

21 Giugno 2021

Prima di Matteo Berrettini, solo un altro giocatore nella storia del tennis aveva vinto il torneo del Queen’s da esordiente: era il 1985 quando un tedesco di 17 anni si imponeva nel prestigioso torneo inglese. Poche settimane dopo, lo stesso ragazzino vinse a sorpresa il primo dei suoi tre Wimbledon. Naturalmente l’azzurro pagherebbe oro per compiere la doppietta come fece 36 anni fa Boris Becker ma il tennista romano, al quinto titolo in carriera, secondo stagionale, guarda ancora più in alto. Naturalmente il mito da raggiungere porta il nome di Adriano Panatta, unico italiano nell’era Open del tennis ad aver vinto un torneo dello Slam, il Roland Garros del 1976. Proprio in quel magico anno, il tennista romano conquistò anche gli Internazionali d’Italia e la Coppa Davis raggiungendo, il 24 agosto, la posizione numero 4 in classifica, la più alta mai raggiunta da un italiano. Gli esperti di Sisal Matchpoint, dopo l’exploit al Queen’s, credono in Berrettini tanto che vederlo tra il secondo e il quarto posto della classifica ATP entro la fine dell’anno si gioca a 16,00. Appare più complesso l’assalto alla vetta mondiale poiché scalzare Novak Djokovic pagherebbe 66 volte la posta.

Berrettini però ha dimostrato con i fatti di essere il miglior azzurro di sempre sull’erba avendo vinto, oltre al torneo britannico, anche a Stoccarda nel 2019. Così, dopo il forfait di Nadal, il numero uno azzurro prova a dire la sua anche nel regno del tennis, Wimbledon. Secondo gli esperti di Sisal Matchpoint, il grande favorito rimane sempre il numero 1 al mondo, Novak Djokovic, dato vincente a 2,00. Alle spalle del serbo c’è il re del torneo, Roger Federer che sogna di vincere il suo nono trofeo a Londra: un’ipotesi data a 6,00. Ma Matteo Berrettini vuole provare a dire la sua tanto che vederlo alzare il trofeo più prestigioso del mondo, il prossimo 11 luglio, pagherebbe 16 volte la posta. Un sogno? Forse sì ma in fondo neanche 36 anni fa qualcuno dava molte chance al ragazzino tedesco.

 

 

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