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Tavolo Nazionale sul Gioco. Nevola (La Sentinella): “Numerosi punti di convergenza che fanno ben sperare per il futuro”

Forse ci voleva proprio l’impegno di una realtà esterna, seria e credibile, quale l’Associazione La Sentinella per far si che la maggior parte delle organizzazioni coinvolte nel settore del gioco

14 Luglio 2016

Forse ci voleva proprio l’impegno di una realtà esterna, seria e credibile, quale l’Associazione La Sentinella per far si che la maggior parte delle organizzazioni coinvolte nel settore del gioco si decidessero finalmente, dopo anni di divergenze e contrasti, a mettersi sedute attorno ad un tavolo per concertare una strategia unitaria verso una regolamentazione più confacente, utile a contrastare con strumenti efficaci il Gioco d’Azzardo Patologico (GAP) e il gioco illegale.

La Sentinella, come ha affermato il presidente Luigi Nevola nella conferenza stampa che ha esposto i risultati dell’incontro di ieri, da tempo si occupa di contrastare il GAP e il gioco irregolare quindi, in questo Tavolo Nazionale, ha visto una “occasione di pacificazione e concertazione sul gioco d’azzardo tra quanti più operatori del settore possibile”.

“Tutti gli intervenuti – ha aggiunto Nevola – hanno condiviso i punti di interesse comune. Questo significa che se fino a ieri il sociale e il mondo del gioco erano fortemente divisi, frammentati e litigiosi, oggi emergono numerosi punti di convergenza che fanno ben sperare per il futuro”.

In particolare, i tre punti sui quali gli organizzatori del Tavolo hanno trovato l’accordo sono i seguenti:

  • Lotta e contrasto del gioco d’azzardo irregolare ed illegale, con l’impegno di tutti per scongiurare i pericoli emersi, tra cui grande attenzione va dedicata al fenomeno totem, apparecchiature da condannare.
  • Contingentamento delle slot machines presenti nei pubblici esercizi: puntare sulla riduzione del numero degli apparecchi installati.
  • Informazione e prevenzione, formazione e cura sono le parole d’ordine per contrastare il gioco d’azzardo patologico; i corsi di formazione devono diventare una realtà per tutti.

Il prof. Cesare Guerreschi, patrocinatore del Tavolo con il suo Siipac, ha parlato di “evento rivoluzionario, in quanto è da 26 anni che mi occupo di Gap e da sempre propongo quello che è finalmente approdato al Tavolo di confronto”.

Guerreschi ha ricordato il lavoro che ha svolto nell’Aams a partire dal 2006 “per modificare regole che non c’erano” e per rompere il muro della diffidenza che all’interno dei Monopoli si era eretto nei riguardi del gioco. “Erano terrorizzati dalla parola azzardo, quindi erano alla spasmodica ricerca di un termine che non ferisse l’opinione pubblica; da qui venne fuori quello di ludopatia, che però non è assolutamente sinonimo di GAP, come confermato anche dall’Accademia della Crusca”.

Il presidente Siipac ha altresì posto l’indice sul cosiddetto “valzer” dei numeri: “non è ammissibile che dal 1980 ad oggi si continui a parlare di una forbice fra l’1 e il 3% della fascia di popolazione affetta da patologia da gioco, ma l’aspetto più grave è che i media generalisti tendono ad innalzare il numero. Allora mi domando: questo fa comodo a qualcuno?”.

Infine, Guerreschi ha fatto un’altra importante sottolineatura: “Una cosa è l’informazione, ben altra è la prevenzione. Quest’ultima si fa promuovendo la cultura del gioco cominciando sin dalle primissime fasce d’età. Ai bambini non bisogna solo insegnare a camminare, a parlare, a leggere e a scrivere, ma anche a giocare”.

Il presidente Astro, Massimiliano Pucci, dopo aver elogiato il lavoro de La Sentinella e di Siipac, ha sottolineato che, sino ad oggi, si è assistito ad una “battaglia improduttiva fra il gioco che difende se stesso e l’anti-gioco che attacca senza un programma, a causa del quale si è finito per trascurare le attenzioni che era necessario dedicare al giocatore”.

Pucci ha poi denunciato una serie di storture di sistema per dimostrare quanto, a livello istituzionale, sia scarsa la conoscenza del settore del gioco. “Quando vedo che a Genova erigono un monumento alle vittime del gioco d’azzardo, o che nei consessi universitari vengono premiati progetti come quello dei braccialetti elettronici contro il gioco, rimango senza parole, perché sono proprio queste le cose che fanno perdere credibilità alla lotta contro il GAP. E’ impossibile che in Italia ci siano ancora certe derive. Al di là di questo, sono comunque pienamente d’accordo sulla riduzione del contingente apparecchi, essendo un’iniziativa che il settore chiede da anni. Ma se lo Stato prima ti obbliga ad incrementare le installazioni e poi ti dà la colpa di averlo fatto, si crea un corto circuito dal quale è difficile uscire”.

Il presidente Sapar Raffaele Curcio, dopo aver fatto presente che i 3 punti sui quali si è raggiunto l’accordo erano al centro delle iniziative che ciascuna delle organizzazioni di settore stava già portando avanti individualmente, ha detto che il Tavolo “ha dimostrato anche il senso di maturità e di responsabilità del settore, qualità espresse in tono minore da parte del governo e delle istituzioni. Questa è una responsabilità che va oltre il compito degli operatori”.

Parlando dell’importanza di diffondere la cultura del gioco, Curcio ha espresso l’auspicio che questo Tavolo solleciti un’attenzione diversa del Governo e delle istituzioni nei riguardi del settore, che è sempre stato considerato solo dal punto di vista erariale. “Dopo le dichiarazioni formulate ieri dal Sottosegretario Baretta confermano che qualcosa è cambiato qualche tempo fa”.

Baretta – per inciso – ha tenuto a inviare in conferenza stampa un messaggio di saluto e di buon lavoro, che è stato dal presidente Nevola alla conclusione dell’incontro.

“La lotta all’illegalità – ha aggiunto il presidente Sapar – è una priorità, ma non deve distruggere la rete legale costruita in questi anni, che è l’unica trincea contro l’offerta illegale. I nostri apparecchi non hanno creato un’immensità di giocatori patologici e comunque ben venga la riduzione delle unità installate, purché non si lascino spazi alla mercé delle organizzazioni criminali. In definitiva, no allo smantellamento della rete legale, sì alla riorganizzazione in maniera controllata”.

A conclusione dell’incontro con la stampa, il presidente Nevola ha affermato che “il giocatore, per essere tutelato deve avere sempre la possibilità di giocare legalmente, a qualsiasi ora e in luoghi controllati e certificati. No ai limiti di orario, ai distanziometri e ai punti sensibili. Pertanto, bisogna far una distinzione netta fra gli esercizi che non hanno il gioco come attività prevalente – i quali non possono improvvisarsi a mini casinò- e quelli che invece svolgono questa attività in via esclusiva. Mi allineo anche io agli apprezzamenti rivolti da Pucci e Curcio al Sottosegretario, col quale condivido le idee sul futuro del comparto”.

Tra il bel dire e il buon fare, però, c’è sempre un mare. Rispondendo alla domanda su quali saranno i passi futuri Nevola ha detto: “Il Tavolo ha portato alla stipula di un protocollo di intesa fra le forze coinvolte che costituisce l’inizio di un processo che porterà a prassi concrete, che saranno proposte a livello costituzionale”.

 

Accordo raggiunto tra i partecipanti del Tavolo Nazionale sul gioco d’azzardo. Pucci (Astro): “Nella battaglia contro il gioco si perde di vista l’obiettivo di tutelare il giocatore”

 

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