A Tavagnacco, nell’udinese, l’apertura di una nuova sala dedicata al gioco con slot machine e videolottery preoccupa l’amministrazione. Come spiega l’assessore alle attività economiche, Marco Duriavig: “questa novità non ci
A Tavagnacco, nell’udinese, l’apertura di una nuova sala dedicata al gioco con slot machine e videolottery preoccupa l’amministrazione.
Come spiega l’assessore alle attività economiche, Marco Duriavig: “questa novità non ci rende di certo felici”. Molte amministrazioni comunali hanno proposto sconti sulla Tari ai locali in cambio della rinuncia ai videopoker. Tavagnacco non ha introdotto questa possibilità. «Il motivo è semplice – dice Duriavig -: il guadagno mensile degli esercizi con queste installazioni è ben superiore ai nostri incentivi».
La questione, dunque, appare di difficile risoluzione a livello locale. Dovrebbe essere lo Stato a impedire il proliferare di questi centri. E invece «è proprio lo Stato che impone l’azzardo rendendo legale l’apertura di questi locali – afferma Rolando De Luca, fondatore del Centro di terapia per giocatori d’azzardo e per le loro famiglie -. Ogni anno gli italiani buttano circa 100 miliardi tra slot, videolottery e lotteria. La gente se non trova la slot nel proprio comune la cerca altrove: sbraitiamo da anni, ma in realtà non si può più tornare indietro, è troppo tardi per indottrinare la gente».
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