24 Novembre 2024 - 02:18

Tassazione vincite casinò. Morando (Viceministro Economia): “Tassare le vincite di tutti i casinò indistintamente avrebbe un effetto paradossale”

La Commissione Finanze della Camera ieri ha avviato l’esame degli emendamenti trasmessi dalla XIV Commissione in merito al disegno di legge sulla Legge europea 2015-2016 già approvata dal Senato. Trai

22 Giugno 2016

La Commissione Finanze della Camera ieri ha avviato l’esame degli emendamenti trasmessi dalla XIV Commissione in merito al disegno di legge sulla Legge europea 2015-2016 già approvata dal Senato.

Trai vari emendamenti trasmessi dalla XIV Commissione, sono presenti diversi relativi alla tassazione delle vincite conseguite nei casinò esteri, la cui previsione è inserita all’art. 6 del disegno, tra cui gli emendamenti Battelli che  assoggettano ad imposizione le vincite corrisposte da case da gioco autorizzate in Italia o negli altri Stati membri dell’Unione europea o nello Spazio economico europeo, salva l’applicazione delle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni, ove esistenti e modifica la disciplina in materia di accertamento delle imposte sui redditi, escludendo la ritenuta alla fonte per le vincite corrisposte da case da gioco.
L’emendamento Pesco (M5S) che assoggetta ad imposizione le vincite corrisposte da case da gioco autorizzate in Italia o negli altri Stati membri dell’Unione europea o nello Spazio economico europeo, salva l’applicazione delle convenzioni internazionali contro le doppie imposizioni, ove esistenti, e sopprime la norma di copertura prevista dal comma 3.
Infine, l’emendamento Pini che prevede una diversa copertura degli oneri derivanti dall’articolo 6, mediante l’aumento del prelievo erariale unico (PREU) sugli apparecchi da intrattenimento (new slot e videolottery) e Ferraresi che propone di finanziare il Fondo per le vittime dei reati intenzionali violenti anche con gli introiti derivanti dalla specifica destinazione di un’aliquota delle ritenute erariali dei proventi dei giochi e scommesse determinata annualmente con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro della giustizia e dai premi vinti e mai incassati del fondo giochi e scommesse istituito presso il Ministero dell’economia e delle finanze.

 

In particolare, l’emendamento presentato dal M5S a firma di Daniele Pesco, intende correggere le previsioni dell’articolo 6 relativamente al regime fiscale dei premi e delle vincite realizzate in case da gioco. “In tale contesto- ha spiegato Pesco – la mia proposta emendativa ribalta l’impostazione dell’articolo 6, che estende anche alle vincite conseguite in altri Stati membri dell’UE o dello Spazio economico-europeo l’esenzione già prevista per le vincite conseguite in case da gioco ubicate in Italia, prevedendo invece che esse siano tassate sia se realizzate in Italia, sia se realizzate all’estero. Il Governo e la maggioranza devono riflettere attentamente sulla proposta emendativa, la quale, da un lato, avrebbe l’effetto di incrementare il gettito tributario, e, dall’altro, potrebbe rappresentare un elemento di contrasto rispetto ai fenomeni del gioco patologico.

Il Viceministro  Enrico Morando ha dichiarato, intervenendo in Commissione, come la contrarietà del Governo rispetto all’emendamento Pesco sia basata sulla considerazione che la proposta emendativa avrebbe effetti paradossali, contrari alle stesse finalità dei proponenti, in quanto, nel prevedere la tassabilità delle vincite conseguite in case da gioco ubicate in Italia o in altri Stati membri dell’UE o dello Spazio economico-europeo, manterrebbe, tuttavia, la possibilità di non tassare tali elementi negli Stati extra-UE, perpetuando pertanto una differenziazione nel trattamento tributario delle vincite stesse che l’articolo 6, e i medesimi proponenti dell’emendamento, intendono superare.
Per Morando l’emendamento andrebbe innanzitutto rivisto sul piano della sua formulazione tecnica.

Il viceministro ha inoltre evidenziato come la valutazione compiuta dal Governo, sulla scorta degli approfondimenti tecnici svolti dal Dipartimento delle Finanze del Ministero dell’economia e delle finanze, induca a concludere che la formulazione dell’emendamento manterrebbe la possibilità di non tassare le vincite realizzate in case da gioco ubicate in Stati extra-UE.

 

Viste le pressioni dell’on. Pesco di ascoltare se la maggioranza condivida l’idea del gruppo M5S di tassare tutte le vincite conseguite presso case da gioco, a prescindere dal fatto che queste ultime siano ubicate in Italia o in un qualunque altro Stato estero, il presidente di commissione Maurizio Bernardo ha ritenuto utile approfondire la proposta in occasione della discussione in Assemblea del provvedimento.

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