Si terrà il 1 dicembre l’udienza finale del Consiglio di Stato sulla tassa dei 500 milioni, gli stessi giudici hanno deciso di riassumere immediatamente i ricorsi adesso che è arrivata
Si terrà il 1 dicembre l’udienza finale del Consiglio di Stato sulla tassa dei 500 milioni, gli stessi giudici hanno deciso di riassumere immediatamente i ricorsi adesso che è arrivata la sentenza della Corte di Giustizia. E’ quanto apprende PressGiochi da fonti legali. L’udienza di merito è dell’ultimo passaggio prima di arrivare alla sentenza definitiva, i giudici di Palazzo Spada la emetteranno presumibilmente nell’arco di un paio di mesi.
La Corte di Giustizia Europea, con la pronuncia del 22 settembre scorso, ha posto alcuni paletti all’applicazione della tassa. Era stata chiamata a stabilire se il prelievo violasse la libertà di stabilimento e se ledesse il legittimo affidamento dei concessionari. Al primo quesito ha risposto che una restrizione alla libertà di stabilimento è legittima solo se serve a perseguire interessi di carattere generale. Non può essere giustificata invece da sole esigenze di finanza pubblica. Al secondo ha confermato – come già avevano detto altri giudici in precedenza – che l’ente regolatore e il legislatore hanno sempre la possibilità di rendere più onerose le condizioni di una concessione, ma devono lasciare al concessionario il tempo di adeguarsi al nuovo regime. La CGE insomma ha lasciato al Consiglio di Stato il compito di verificare una serie di condizioni, il punto centrale sarà stabilire quale fosse il vero obiettivo della tassa. La norma della Stabilità 2015, infatti, specificava che il prelievo serviva a ottimizzare gli obiettivi di finanza pubblica, quindi sostanzialmente a coprire esigenze di bilancio; l’Avvocatura di Stato invece in giudizio ha richiamato una serie di interessi generali come la lotta alla criminalità organizzata e alle dipendenze.
La decisione del Consiglio di Stato sulla tassa dei 500 milioni resta comunque attuale, nonostante siano ormai passati 7 anni. Gli operatori del settore infatti non hanno ancora raggiuto un’intesa su come debba essere divisa la tassa, alcuni gestori e esercenti in particolare contestano la ripartizione effettuata dai concessionari che si basa sul solo numero di apparecchi. In questo modo le AWP – meno remunerative – vengono tassate allo stesso modo delle Vlt. La questione è finita di fronte ai tribunali civili e diversi giudici hanno legittimato il calcolo effettuato dai concessionari, spiegando sostanzialmente che rispetta il dettato della norma. Altri Tribunali tuttavia hanno sospeso i giudizi, proprio in attesa della sentenza del Consiglio di Stato.
PressGiochi
Fonte immagine: PALAZZO SPADA SEDE DEL CONSIGLIO DI STATO
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