24 Novembre 2024 - 22:02

Tar Venezia. Nuove sentenze a conferma dell’ordinanza di Schio, ma per il giudice la norma non riduce il problema del Gap

“E’ certo che la misura non sia ex se idonea a risolvere il grave problema che l’emersione di fenomeni quali la contrazione del lavoro e la crisi economica sociale ha

16 Luglio 2015

“E’ certo che la misura non sia ex se idonea a risolvere il grave problema che l’emersione di fenomeni quali la contrazione del lavoro e la crisi economica sociale ha reso facile e comodo viatico alla produzione di un reddito, peraltro solo presunto, in uno con il diffondersi di punti gioco mercè la sostanziale liberalizzazione del mercato che consente l’apertura di sale scommesse dei più vari operatori commerciali; e ciò sia perché l’accesso fisico alla sala giochi è facilmente sostituibile da parte della clientela più giovane mediante quello virtuale ai siti informatici, sia ricercando all’interno del territorio regionale quelle aree in cui il gioco non sia così limitato da provvedimenti sindacali consimili”.

Con queste parole il giudice veneto conferma nuovamente l’ordinanza del comune di Schio, adottata dal sindaco Orsi con la quale si riduce l’orario di funzionamento degli apparecchi da gioco nella cittadina, respingendo il ricorso presentato dall’Adria Gaming Vicenza Srl.

“La giurisprudenza più recente – ha continuato il giudice – ha ripetutamente affermato sia la esistenza del potere in capo al Sindaco di regolare gli orari degli esercizi, ex art.50 comma 7 TUEL, sia che ciò possa essere fatto senza il previo atto di indirizzo consiliare, come contestato con il secondo motivo di ricorso, posto che la norma impone un vincolo di conformità all’ordinanza del Sindaco solo ove gli indirizzi del Consiglio Comunale siano già stati espressi, ma non subordina l’esercizio del potere di fissare gli orari alla previa adozione di un atto di indirizzo del Consiglio comunale”.

 

PressGiochi

×