24 Novembre 2024 - 08:32

Tar Veneto conferma limiti orari di Verona: “”Compito del Comune è fare prevenzione”

Il Tribunale amministrativo del Veneto ha confermato oggi la disciplina adottata dal comune di Verona in merito ai limiti orari al gioco e contestata da alcune aziende che avevano visto

06 Novembre 2017

Il Tribunale amministrativo del Veneto ha confermato oggi la disciplina adottata dal comune di Verona in merito ai limiti orari al gioco e contestata da alcune aziende che avevano visto ridotti i propri orari di attività. In precedenza le sale prima fruivano di un orario di apertura dalle ore 10.00 alle ore 2.00, mentre oggi sono aperte al pubblico dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 22.00 di tutti i giorni.

Non conta, per il Tar, il fatto che il comune non abbia messo in atto una circostanziata relazione sugli effetti alla salute dei cittadini provocati dalla diffusione del gioco d’azzardo.

Il Collegio ha ricordato nella sentenza che “La limitazione degli orari di apertura delle sale da gioco o scommessa e degli altri esercizi in cui sono installate apparecchiature per il gioco è stata disposta dal Comune per tutelare la salute pubblica e il benessere socio-economico dei cittadini: l’ordinanza impugnata è stata, infatti, adottata dal Sindaco, ex art 50, comma 7, del D.lgs. n. 267/2000, allo scopo di prevenire, contrastare e ridurre il fenomeno del gioco d’azzardo patologico (GAP).

Il Comune resistente ha, – ricorda il giudice -, effettuato una congrua istruttoria, evidenziando, da un lato, l’elevato numero di macchinette per il gioco presenti nel territorio comunale (n. 1673 slot-machine, che consentono vincite in denaro sino a € 100,00, e n. 380 VLT che consentono vincite in denaro sino a € 5.000,00) e, dall’altro, l’aumento delle patologie connesse al gioco.

I dati forniti dalla ULSS scaligera evidenziano che la crescita del fenomeno della ludopatia ha riguardato anche l’ambito territoriale considerato, risultando dagli atti che presso l’USLL n. 20, nel cui distretto ricade il Comune intimato, un significativo numero di persone (176) sono state prese in carico nel 2015 dall’Ambulatorio a ciò specificamente dedicato in quanto affette da gioco d’azzardo patologico.

L’ordinanza è adeguatamente motivata con riferimento all’esigenza di tutela della salute pubblica e del benessere individuale e collettivo.

La libertà di iniziativa economica – ha spiegato il Tar – non è assoluta, non potendo svolgersi in contrasto con l’utilità sociale o in modo da recare danno alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana (art. 41 Cost.).

La normativa nazionale in tema di liberalizzazione delle attività economiche e degli orari dei pubblici esercizi consente alle autorità pubbliche di porre limiti e restrizioni all’attività economica per evitare danni alla salute, alla sicurezza, alla libertà, alla dignità umana e possibili contrasti con l’utilità sociale”.

 

In conclusione, ha evidenziato il tribunale: “la disciplina limitativa degli orari di apertura dei pubblici esercizi in cui si svolgono attività di gioco compulsivo o scommessa – che consente un’apertura giornaliera pari a otto ore (dalle ore 10.00 alle ore 13.00 e dalle ore 17.00 alle ore 22.00 di tutti i giorni) – appare al Collegio proporzionata rispetto agli obiettivi perseguiti (prevenzione, contrasto e riduzione del gioco d’azzardo patologico), realizzando un ragionevole contemperamento degli interessi economici degli imprenditori del settore con l’interesse pubblico a prevenire e contrastare fenomeni di patologia sociale connessi al gioco compulsivo. L’obiettivo dell’ordinanza comunale non è quello di eliminare ogni forma di dipendenza patologica dal gioco (anche quelle generate da gratta e vinci, lotto, superenalotto, giochi on line, etc.) – obiettivo che travalicherebbe la sfera di attribuzioni del Comune  – ma solo quello di prevenire, contrastare, ridurre il rischio di dipendenza patologica derivante dalla frequentazione di sale da gioco o scommessa e dall’utilizzo di apparecchiature per il gioco”.

 

PressGiochi

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