“I fatti contestati alla ricorrente in relazione all’esercizio di cui è titolare giustificano pienamente, per la loro qualità, l’adozione del misura della revoca della licenza. Essi delineano un contesto, che
“I fatti contestati alla ricorrente in relazione all’esercizio di cui è titolare giustificano pienamente, per la loro qualità, l’adozione del misura della revoca della licenza. Essi delineano un contesto, che per la piccola realtà del Comune di Petralia Sottana, è idoneo ad incidere sulla affidabilità dell’attività svolta dalla ricorrente, costituendo un pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini”. Così i Giudici del Tribunale amministrativo regionale per la Sicilia hanno respingo il ricorso presentato dalla titolare di una sala giochi in provincia di Palermo che aveva visto revocarsi la licenza a causa di alcune risse verificatesi nel locale.
“È vero – si legge nella sentenza – che ai sensi dell’art. 100 TULPS il potere del Questore di incidere sull’esercizio dell’attività economica è modulato in forma graduale e passa prima dalla sospensione dell’attività e poi, in presenza dei presupposti previsti dalla norma, può giungere alla revoca della licenza.
Va tuttavia osservato che nel provvedimento in esame il Questore ha richiamato e si è avvalso anche del generale potere di revoca di cui all’art. 10 TULPS previsto “nel caso di abuso della persona autorizzata”: essendo i plurimi episodi di violenza accaduti a brevissima distanza di tempo tra loro (2, 4 e 8 settembre 2001) e all’interno del locale gestito dalla Migliazzo, la fattispecie può ragionevolmente ricondursi, ad avviso del Collegio, ad una forma di abuso della licenza e, dunque, il potere risulta correttamente esercitato con riferimento ad entrambe le disposizioni richiamate. Per un verso, cioè, si è inteso sanzionare la soggettiva condotta del gestore del pubblico esercizio per avere consentito la costante presenza nel proprio locale di persone potenzialmente pericolose per l’ordine pubblico, ma dall’altro si è inteso anche impedire il protrarsi di una situazione di pericolosità, per i singoli e per la collettività”.
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