“Esigenze di carattere sociale o criminale, quali la tutela del consumatore, la prevenzione della frode, il contenimento della propensione al gioco (c.d. ludopatia), ma solo se idonee allo scopo e
“Esigenze di carattere sociale o criminale, quali la tutela del consumatore, la prevenzione della frode, il contenimento della propensione al gioco (c.d. ludopatia), ma solo se idonee allo scopo e perseguite in modo coerente e sistematico”, possono giustificare restrizioni alla libertà di stabilimento e alla libera prestazione dei servizi (previste dagli artt. 43 e 49 del CE). Appare, quindi, ragionevole che il legislatore provinciale sia intervenuto per proteggere le fasce di popolazione più deboli”.
Lo ha affermato il giudice amministrativo del Tar Bolzano respingendo il ricorso di una sala giochi contro il Comune di Bressanone che su richiesta della Provincia, si era pronunciato contro la permanenza del titolo autorizzatorio alla sala giochi ricorrente situata in un raggio di 300 metri dai luoghi sensibili.
Il Collegio, in merito all’obbligo di notifica vigente in Ue, ha spiegato che “Le norme in questione non contengono regolamentazioni tecniche dell’attività economica e del servizio nel senso presupposto dalle citate direttive comunitarie; né, si aggiunge, le stesse pongono un divieto di prestazioni di servizi nel senso di una restrizione quantitativa”.
PressGiochi
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