Il Sindacato dei Totoricevitori Sportivi fa sapere che lo scorso dicembre Sisal ha richiesto due incontri al Comitato Direttivo Nazionale STS, allo scopo di informare la rete in merito alla
Il Sindacato dei Totoricevitori Sportivi fa sapere che lo scorso dicembre Sisal ha richiesto due incontri al Comitato Direttivo Nazionale STS, allo scopo di informare la rete in merito alla decisione di aumentare nuovamente il costo del Fondo Rischi per giochi e servizi.
STS ha ribadito, in entrambe le occasioni, la propria contrarietà ritenendo che non sussistessero le condizioni per giustificare l’aumento. Per correttezza, vogliamo illustrare i motivi della nostra scelta.
E’ anzitutto evidente che un ulteriore aumento dei costi a carico delle ricevitorie, in un periodo di gravissima crisi economica che non accenna a diminuire, sia un pessimo segnale da parte di un partner commerciale, considerato come questo vada a sommarsi a quei canoni mai digeriti dalla rete.
Non risulta convincente nemmeno giustificare tale richiesta imputandola alla crescita di insoluti registrati da Sisal nel 2015, nonostante buona parte delle ricevitorie paghi con doppio prelievo settimanale; è un dato di fatto che in rapporto al fatturato raccolto, le insolvenze dei tabaccai ricevitori abbiano un’incidenza marginale sul monte totale di insoluti registrati dal Concessionario. La scelta della rete distributiva di giochi e servizi è affare di SISAL, ma i tabaccai non sono più disposti a coprire le sofferenze fatte registrate da altre reti.
La formula stessa del Fondo Rischi è quanto meno singolare, poiché ogni anno si chiede di versare una quota per ricostituirlo, mentre nulla è restituito a chi non provoca insoluti, finendo così per assomigliare sempre più a una voce di ricavo nel bilancio sociale.
Dobbiamo inoltre rilevare come il fatturato dei giochi numerici a totalizzatore nazionale abbia registrato una continua diminuzione attestandosi abbondantemente sotto il miliardo di euro. Sebbene la formula del SuperEnalotto stia per cambiare nel tentativo di rilanciarlo, allo stato attuale i numeri sono quelli citati.
A questo punto, se gli affidamenti non sono proporzionati, è meglio diminuirli invece di aumentarne il costo. La stessa cosa si può affermare per chi non utilizza la piattaforma dei servizi di SISAL: perché pagare ciò che non si utilizza?
Per tali motivi, STS ha proposto a SISAL di non variare il costo del fondo rischi a 13.700 tabaccai, riducendo nel contempo il costo incredibile di 480 Euro a circa 7.000 tabaccai che non hanno mai provocato insoluti. In alternativa, se il problema è davvero ricostituire il fondo rischi, SISAL ha la possibilità di aumentarne il costo diminuendo dello stesso importo i canoni normalmente applicati alle ricevitorie.
Poiché il Concessionario, con la comunicazione dell’8 Gennaio 2016, ha deciso di non accogliere le nostre giustificate richieste anteponendo le proprie esigenze a quelle di migliaia di piccole imprese e famiglie, è venuto il momento di mettere un punto e cominciare a porci domande da imprenditori: vale ancora la pena collaborare con SISAL? Ha senso investire tempo e denaro per portare, al Concessionario, fatturati ripagati con aggi fortemente ridimensionati da costi elevati e poco comprensibili?
Il 2016, – conclude la nota STS – cari colleghi, dovrà essere l’anno delle scelte e delle valutazioni imprenditoriali onde evitare di ritrovarci, nel 2017, a discutere di nuovi aumenti.
PressGiochi
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