21 Novembre 2024 - 10:56

Stati generali ADM: l’amusement chiede una revisione normativa del settore

Si aprono oggi a Roma “Gli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”, che si propongono di raccogliere opinioni e proposte formulate dagli stakeholder, pubblici e privati, in relazione a

27 Giugno 2024

Si aprono oggi a Roma “Gli Stati Generali dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli”, che si propongono di raccogliere opinioni e proposte formulate dagli stakeholder, pubblici e privati, in relazione a tematiche di particolare rilevanza macroeconomica e di interesse per il contesto nazionale e internazionale.

Tra le componenti del settore del gioco che hanno presentato un proprio contributo all’Agenzia delle Dogane e Monopoli, anche le aziende del settore dell’Amusement che da un paio di anni ormai sono in difficoltà per superare le questioni poste dalle nuove regole tecniche dei comma 7.

Le organizzazioni di categoria che rappresentano i gestori, unite nella sigla Stati generali dell’Amusement, hanno predisposto un documento unitario, inviato ai vertici dell’Agenzia, per richiamare l’inaccettabile situazione in cui versa il settore degli apparecchi da trattenimento senza vincite in denaro, che attendono da anni la riforma del settore e sono costrette a rapportarsi con determinazioni dirigenziali che stanno mostrandosi inapplicabili.

Gli Stati Generali Amusement,- si legge nel documento inviato -, desiderano riportarvi le preoccupazioni che condividono sul futuro delle aziende che compongono la nostra filiera a seguito del decreto 18 maggio 2021 che ha esteso molti adempimenti del comparto del gioco con vincita in denaro (articolo 110 comma 6 del T.U.L.P.S.) a quello senza vincita in denaro (articolo 110 comma 7 del T.U.L.P.S.)

Produzione e Distribuzione

Con le attuali regole tecniche di omologa molti giochi prodotti o importati negli ultimi tre anni si sono limitati a pochissimi esemplari e, per lo più, simili fra loro mentre il Resto del Mondo continua a sviluppare ed operare con giochi nuovi e tecnologie di ultima generazione.

Il 10- 11- 12 maggio c.a. i principali distributori italiani di giochi di puro intrattenimento hanno partecipato all’importantissima fiera di Guangzhou: Asia Amusement & Attraction Expo 2024 che comprende anche Turismo, Sport e Metaverso.

Ma anche quest’anno, come nei precedenti anni, sono tornarti con l’umiliazione di aver risposto agli espositori di nuovi giochi che le loro innovazioni non sono compatibili con il mercato italiano dovendo ripetere sempre le stesse molteplici incomprensibili, per loro, motivazioni legate alla nostra legislazione.

 

Gestione

Ringraziamo l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli prima per l’istituzione del tavolo tecnico che ha portato alla possibilità di esentare molti apparecchi dagli adempimenti originalmente previsti nel 2021, poi per le proroghe che ci hanno concesso finora di sopravvivere, ma per quanto tempo ancora potremo operare in una situazione di incertezza come questa?

Nonostante ciò, se entrasse in vigore l’obbligo di omologa per tutti i giochi comma 7cbis (con emissione di tickets) presenti in Italia prima del giugno 2021, almeno il 50- 60% nell’attuale parco macchine scomparirebbe.

In questa situazione nessuna innovazione è stata portata ai nostri locali negli ultimi tre anni e questo porterà rapidamente alla loro estinzione.

Inoltre, tutto questo avviene nella stessa epoca storica in cui finalmente si sta rendendo possibile tramite un disegno di legge in fase avanzata la regolamentazione delle competizioni videoludiche, ovvero competizioni in cui i singoli giocatori o squadre praticano attività di videogaming, in presenza o a distanza con premi monetari, con la possibilità di partecipazione a questi anche di minori, mentre nelle nostre sale la burocrazia ci obbliga ad operare con premi di modico valore, (sempre sotto i 20€), valore ancora invariato nonostante inflazione.

L’Unione europea, in attuazione della Risoluzione del Parlamento europeo del 10 novembre 2022 su sport elettronici e videogiochi, è ulteriormente intervenuta sull’argolento il 24 novembre 2023 attraverso il Consiglio riunito nella composizione dei ministri della Cultura degli Stati Membri. Quest’ultimo, nel contesto del Piano di Lavoro europeo per la Cultura 2023-2026, ha approvato le conclusioni sul rafforzamento della dimensione culturale e creativa del settore europeo dei videogiochi. Specificatamente, osservando come l’ecosistema degli sport elettronici e dei videogiochi sia oramai divenuto un ‘elemento forndamentale delle industrie culturali e creative’, il Consiglio ha sottolineato che il mondo dei videogiochi non solo interagisce con i settori economici contribuendo alla crescita del Pil europeo, ma incentiva altresì la trasmissione di contenuti culturali, sviluppando un comparto industriale che per definizione è fondato sulla ricerca e sull’innovazione tecnologica.

Altra menzione meritano gli apparecchi Ante 2003 (prodotti o importati prima del 1° Gennaio 2003) per i quali dal 1° Gennaio 2025 scatterà, in assenza di ulteriori proroghe, il divieto di installazione in ogni tipologia di locale in quanto sarà impossibile omologarli poiché le ditte produttrici sono nella maggior parte dei casi ormai inattive.

Per tali apparecchi sarebbe auspicabile la creazione di una categoria “vintage” che consenta agli stessi di rimanere attivi fino alla fine della loro vita utile in virtù dell’autocertificazione di conformità alla normativa comunque già espletata dagli operatori in base alla normativa del 2021.

La modifica delle norme di rango primario

Le problematiche espresse troverebbero a nostro avviso una soluzione di buon senso qualora la procedura attuale in base alla quale l’importatore o il produttore, deve, per ogni modello, ottenere un nulla osta attestante la conformità tra la copia dell’esemplare che si intende mettere in circolazione ed il prototipo certificato dall’Agenzia fosse sostituita, a livello legislativo (modifica legge 388/2000), da una più semplice e veloce autocertificazione di conformità alle regole tecniche da parte dei produttori e importatori dei giochi di puro intrattenimento.

La definizione delle caratteristiche e delle tempistiche di tale autocertificazione sarebbe comunque lasciata alla discrezionalità dell’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli. Anche le sanzioni previste dal Tulps per le irregolarità relative agli apparecchi di puro intrattenimento sono le medesime riguardanti il gioco con vincita in denaro il che appare come un evidente stortura.

 

Le aziende chiedono quindi una revisione della normativa delineata affinché l’impianto legislativo, considerato anacronistico sotto molti punti di vista, sia modificato in modo radicale.

PressGiochi

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