L’associazione spagnola delle imprese di sale da gioco e ricreative (ANESAR) interviene dopo l’associazione degli operatori CEJUEGO in merito alla polemica scoppiata in questi giorni dopo che un ragazzino di
L’associazione spagnola delle imprese di sale da gioco e ricreative (ANESAR) interviene dopo l’associazione degli operatori CEJUEGO in merito alla polemica scoppiata in questi giorni dopo che un ragazzino di 15 anni ha vinto la lotteria del Nino acquistando un biglietto da 20 euro presso un punto vendita del monopolista Selae.
“Questo caso – afferma ieri Anesar – dovrebbe servire per portare il settore ad una riflessione approfondita e denunciare il doppio standard con cui il settore pubblico viene misurato rispetto al settore privato, soprattutto considerando come i media hanno dato un tono di normalità a un evento così serio”.
Anesar, l’associazione spagnola delle imprese di sale da gioco e ricreative continua: “Siamo di fronte all’ennesimo caso di doppi standard e ipocrisia applicata da troppi anni in relazione ai giochi pubblici in particolare relativamente alla pubblicità e al controllo dell’accesso all’attività, rispetto a quelli applicati al settore privato. Questo momento serve come un punto di inflessione; questa notizia arriva in questo momento, in un anno in cui il gioco privato è stato accusato assolutamente di tutto e ciò dovrebbe portarci ad una riflessione profonda”.
“Chiediamo da molti anni un’eguaglianza nel trattamento di giochi pubblici e privati in tutte le aree. Da questo punto di vista, chiediamo anche che le misure sanzionatorie siano applicate dall’organismo competente e che, a sua volta, tutte le misure necessarie siano prese con urgenza per evitare queste situazioni”.
Riguardo al trattamento informativo di questo problema: “Ad eccezione di un paio di media che si sono chiesti se il bambino può comprare o meno la lotteria, è molto sorprendente che mentre si conduce una campagna di allarmismi relativamente al gioco privato, si sia trattata la notizia con normalità senza evidenziare la possibile violazione delle norme che vietano il gioco tra i minori.
In occasione del Congresso di Anesar è stato evidenziato come le politiche di gioco responsabile, le misure da adottare per impedire il gioco tra minori, il regime sanzionatorio, i regolamenti pubblicitari e tutte quelle questioni legate all’operazione di giochi pubblici e privati dovrebbero essere allo stesso livello. I privilegi non hanno senso e devono cessare immediatamente”.
Anche Femara, la Federazione degli Operatori di apparecchi da gioco di cui è presidente Manuel Fernandez e il segretario generale Miguel García, ha commentato la notizia.
“Lo stato di diritto è la base su cui si basa ogni democrazia e comporta la consacrazione dei principi di uguaglianza e libertà. Detto questo, va garantita l’applicazione della legge e l’imposizione di sanzioni a coloro che non riescono a rispettarlo.
Domanda diversa è la percezione che la società ha della realtà, trasmessa, in molti casi, dai media. In questo senso, è contraddittorio che alcuni media abbiano considerato divertente che un bambino giochi alla lotteria nazionale. Ciò che è male è il messaggio che dovrebbe essere trasmesso, a meno che non sia inteso a salvaguardare il reddito ottenuto attraverso la pubblicità “.
Dalla sua, FEJBA, la Federazione Bingo presieduta da José Ballesteros, ha fatto sapere: “FEJBA si unisce al diffuso sdegno che ha prodotto le notizie del giocatore minorenne che ha acquisito un biglietto della lotteria “El Niño” che alla fine è stato premiato.
Come è stato rivelato da diversi forum e piattaforme, la situazione rivela la discriminazione assoluta subita dal gioco privato nei confronti del pubblico, sia in termini di monitoraggio della conformità normativa nel settore del gioco da parte di minori e gruppi vulnerabili, sia sulla questione della pubblicità, che, in breve, suppone la più elementare infrazione dell’art. 14 C.E., principio di uguaglianza davanti alla legge.
Questa Federazione fa una chiamata esplicita ad Associazioni di Giocatori in Riabilitazione per agire con la stessa rigidità e forza che mostrano quando si rivolgono al settore del gioco privato, perché non si tratta di schierarsi in posizioni corporative tra gioco pubblico e privato ma semplicemente di essere fedeli alla propria ideologia e coerenti con la propria ragione.
Infine, dal FEJBA, viene considerata la possibilità di presentare denuncia amministrativa o giudiziaria, sia dinanzi agli organi amministrativi competenti in materia, sia dinanzi ai gruppi parlamentari, in definitiva responsabili della regolamentazione con competenza in materia di gioco a livello nazionale, per mostrare la discriminazione assoluta verso il gioco, a seconda della natura pubblica o privata dell’organizzatore, materializzata attraverso un’azione congiunta che comprende i sottosettori del gioco e gli agenti sociali che rappresentano i lavoratori che nello stesso forniscono i loro servizi. Dobbiamo porre fine a questa situazione”.
Ad intervenire anche la Federazione nazionale dei punti di vendita misti di lotterie e scommesse di Stato (FENAMIX), il cui presidente Toni Castellano ha detto: “Il gioco deve essere offerto in maniera responsabile e quindi non può essere venduto a un minore, credo che il caso del minore che ha diocato alla lotteria del Nino sia stato un errore dell’Amministrazione della Lotteria, un errore specifico che non dovrebbe essere attribuito né al settore pubblico né al privato, a volte vengono commessi degli errori, ma sono scarsi” ha concluso.
PressGiochi
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