13 Gennaio 2025 - 06:52

Sozzi (Romagna Giochi): “Pronti per Enada Rimini con un progetto che mette il gestore al centro del sistema”

All’Enada Primavera 2016 lo stand della Nazionale Elettronica sarà, forse stavolta più che mai, un punto di riferimento imprescindibile per i gestori di apparecchi. E non solo per scoprire le

22 Febbraio 2016

All’Enada Primavera 2016 lo stand della Nazionale Elettronica sarà, forse stavolta più che mai, un punto di riferimento imprescindibile per i gestori di apparecchi. E non solo per scoprire le tante nuove schede predisposte dalla casa di Faenza in funzione dei nuovi parametri introdotti dalla Legge di Stabilità.

“Vista la situazione – spiega il consigliere d’amministrazione di Romagna Giochi Riccardo Sozzi – stiamo studiando un progetto, che presenteremo a Rimini, per venire incontro alle necessità dei gestori. Purtroppo, le ultime due Leggi di Stabilità sono state devastanti per contenuti e forma, e non so quali saranno le conseguenze a lungo termine. Di certo, i gestori che, come noi, hanno pagato per intero l’addizionale del 2015 o si sono sforzati per adempiere all’incombenza il più possibile, ora devono affrontare un cambio del parco macchine così repentino e senza certezze per il futuro, con poche risorse a disposizione. Allora, abbiamo pensato, cosa fare? Il nostro intento è quello di mantenere il gestore serio – che ha voglia di fare impresa rispettando le regole – al centro del sistema”.

 

In concreto, come è strutturata la vostra proposta?

“Nei dettagli scoprirete tutto a Rimini. Per ora, fatte salve le ultime verifiche sul piano legale, la nostra idea è quella di venire incontro ai gestori seri, ma con scarsa disponibilità finanziaria, con una formula che non sarà il classico renting, ma un qualcosa che si avvicina alla forma consortile, che supporterà il cliente sia in questa fase, sia quando entreranno in scena le Awp remote. In tal modo, i concessionari si troveranno di fronte un interlocutore forte, con tanti apparecchi e tanti punti vendita”.

 

Si può dire, in altri termini, che state cercando di creare un’interfaccia credibile coi concessionari?

“Direi che in prospettiva futura l’aspetto chiave è proprio quello di capire quale sarà la strategia dei concessionari, perché ancor oggi i loro atteggiamenti non sono decifrabili. C’è chi punta ad assorbire tutte le funzioni della filiera e chi invece ha interesse a stringere accordi con grandi gestori. In ogni caso, il gestore deve rimanere per essi un collaboratore, e non un dipendente che si remunera da solo”.

 

Possiamo desumere allora che la vostra proposta si rivolge soprattutto ai piccoli gestori.

“Si rivolge a tutti, senza discriminazioni sul piano del parco macchine che ognuno detiene, ma che indubbiamente strizza l’occhio anche ai piccoli, quelli che vogliono elevarsi di rango evitando di impiegare ulteriori risorse nel rafforzamento della propria struttura. Ma con questo vogliamo anche lanciare un segnale di ottimismo, a ridare fiducia a chi ha le pile scariche, spingere i gestori a non mollare”.

 

Crede davvero che tale proposito sia ancora perseguibile?

“Dobbiamo crederci. A nostro avviso, il difetto maggiore riscontrato sino ad oggi nei gestori – non per scarsa volontà o per disegni oscuri, bensì per mancanza di cultura in tal senso – è che essi, nonostante abbiamo fatto molti sforzi per crescere professionalmente, non riescono ancora a trasmettere in maniera adeguata la realtà di impresa che c’è dietro il comparto. Insomma, col nostro progetto vogliamo anche far emergere questa realtà e renderla più competitiva”.

Quale deve essere l’atteggiamento nei riguardi dei “poteri forti”?

Bisogna evitare di andare al muro contro muro, ma agire con intelligenza. Recentemente, purtroppo, si sono create delle fratture che hanno favorito i nostri detrattori e qualche potere più forte. Speriamo almeno che l’esperienza ci abbia insegnato qualcosa.

D’altra parte, con le esperienze che ho fatto in passato all’interno di concessionari, ho potuto vedere il mercato da una parte e dall’altra. Ribadisco, ci sono concessionari che lavorano bene; i problemi nascono dalla contraddizione di fondo per cui alcuni di essi sono diventati attori di tutta la filiera. Ma questa è la tipicità del sistema, perciò dobbiamo arrivar a un punto di incontro, collaborando nel rispetto reciproco e, ovviamente, delle norme”.

 

PressGiochi