“Presso il Ministero della Salute, opera l’Osservatorio per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, istituiti ai sensi dell’articolo 7, comma 10, del decreto-legge
“Presso il Ministero della Salute, opera l’Osservatorio per il contrasto alla diffusione del gioco d’azzardo e il fenomeno della dipendenza grave, istituiti ai sensi dell’articolo 7, comma 10, del decreto-legge 13 settembre 2012, n. 158, convertito, con modificazioni, dalla legge 8 novembre 2019, n. 189.
Detto organismo svolge funzioni di monitoraggio della dipendenza dal gioco d’azzardo, individuazione e definizione degli interventi idonei, anche innovativi, per contrastare detta dipendenza, con riferimento, tra l’altro, all’ambito del gioco d’azzardo online. Tra i compiti essenziali dell’Osservatorio, vi è l’aggiornamento sulla base di evidenze scientifiche, delle linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione, rivolte alle persone affette da disturbo da gioco d’azzardo.
Con il decreto del Ministro della Salute 16 luglio 2021, n. 136, è stato poi emanato il regolamento recante adozione delle linee di azione per garantire le prestazioni di prevenzione, cura e riabilitazione rivolte alle persone affette dal gioco d’azzardo patologico.
Per quanto riguarda l’asserita assenza di disposizioni adeguate e coerenti al perseguimento degli obiettivi di tutela dei soggetti vulnerabili, nell’ambito dell’atto del Governo n. 116, avente ad oggetto il decreto legislativo recante disposizioni in materia di riordino del settore dei giochi d’azzardo a partire da quelli a distanza, ritengo doveroso segnalare che, già dall’elencazione dei principi fondamentali da osservare nell’esercizio del gioco pubblico, contenuti nell’articolo 3, viene espressamente citato, oltre alla tutela dei minori, lo sviluppo del gioco sicuro volto ad assicurare la tutela del giocatore, specie se appartenente a fasce deboli, sia dal punto di vista della salute, sia da quello dell’ordine pubblico e della sicurezza rispetto a fenomeni criminali, nonché la promozione del gioco responsabile diretto ad evitare forme anomale o distorte delle giocate, o comunque suscettibili di generare dipendenza patologica nel giocatore.
Detti principi rafforzano l’esigenza di assicurare la tutela del giocatore dal punto di vista della salute ed evitare anomalie e distorsioni suscettibili di generare dipendenza patologica. Tali principi trovano la loro esplicazione anche in più articoli del decreto legislativo, come ad esempio l’obbligo dell’adozione e messa a disposizione dei meccanismi di tutela e protezione del giocatore da parte dei soggetti titolari della concessione per l’esercizio e la raccolta a distanza dei giochi: articolo 6, comma 6, lettera e).
L’obiettivo primario di perseguire piena e affidabile protezione della salute del giocatore, attraverso misure idonee a prevenire ogni modalità di gioco che possa generare disturbi patologici del comportamento o forme di ludopatia: articolo 14, comma 1.
L’istituzione della Consulta permanente dei giochi pubblici, ammessa in Italia con lo scopo di monitorare l’andamento dell’attività di gioco e i loro effetti sulla salute dei giocatori, nonché di proporre al Governo misure ed interventi idonei allo scopo di contrastare lo sviluppo della ludopatia, così come recitato all’articolo 14 comma 3. Detta Consulta, peraltro, non sostituisce l’Osservatorio sul gioco ma lo affianca, avendo componenti, competenze e funzioni differenti.
Il successivo articolo 15, inoltre, detta ben 8 criteri finalizzati alla tutela e alla protezione dal gioco patologico a cui dovranno adeguarsi i sistemi di gioco dei concessionari. Si tratta di misure di autolimitazione del gioco in termini di tempo, spesa e perdita di denaro, limitazioni basate sugli importi depositati su un conto di gioco, secondo l’età del giocatore e i suoi comportamenti di gioco, basati sulle migliori pratiche internazionali di settore. Messaggi automatici durante il gioco che richiamino l’attenzione del giocatore sul tempo passato nel gioco, su quanto si è speso e sul superamento dei limiti preimpostati; obbligo di avere nei siti di gioco contenuti obbligatori di informazione sul gioco problematico e sugli strumenti offerti di prevenzione e supporto; strumenti di autoesclusione dal gioco, temporaneo o anche definitivo; attivazione di canali di contatto e assistenza a disposizione dei giocatori, nonché formazione obbligatoria degli operatori del call center di contatto con i giocatori; monitoraggio dei livelli di rischio associato ai singoli giochi; presenza di strumenti idonei a garantire al concessionario un maggior controllo sul grado di partecipazione al gioco dei giocatori più esposti al rischio di gioco patologico.
Infine, rilevo che il cennato schema di decreto delegato è stato sottoposto al parere delle Commissioni V e VI della Camera dei deputati e del Senato della Repubblica che, nel rilasciare il loro parere favorevole, hanno formulato alcune osservazioni richiedendo, tra l’altro, l’inserimento nel medesimo provvedimento del principio fondamentale da osservarsi nella gestione del gioco on line della promozione, comunicazione e informazione di messaggi ai soli fini sociali funzionali alla diffusione del gioco sicuro e responsabile, ai fini della protezione dei giocatori e, in particolare, dei soggetti più vulnerabili e al fine di prevenire e contrastare il gioco patologico, riportanti l’indicazione del logo o del marchio del concessionario che promuove il messaggio. Detta osservazione è stata recepita nel testo dello schema di decreto delegato, che è stato deliberato in via definitiva dal Consiglio dei ministri, nella seduta di lunedì 11 marzo 2024, con l’inserimento di detto principio, lettera m), nell’articolo 3, comma 1, e ribadito al comma 3 dell’articolo 15. Alla luce di quanto rappresentato, posso confermare che sia la tutela della salute del giocatore, che la previsione di una comunicazione funzionale alla diffusione del gioco sicuro e responsabile, risultano adeguatamente garantiti nell’ambito dell’emanando decreto legislativo”.
Questa la risposta fornita dal sottosegretario di Stato per la Salute, Marcello Gemmato, che ha risposto all’interrogazione presentata dall’on. Quartini del M5S.
L’on. Quartini ha ritenuto non soddisfacente l’abdicazione, di fatto, da parte del Ministero della salute a un ruolo fondamentale che aveva.
Ha sottolineato la mancata assegnazione del decreto alla Commissione Affari sociali, il che significa che per il parere del Presidente della Camera il tema della salute è marginale rispetto alle entrate erariali. La Corte dei conti, che era di diverso avviso, nel dicembre del 2021 ha sostanzialmente ribadito che le finalità di tutela sociale e di tutela della salute sono sovraordinate al gettito erariale. Ha, poi, affermato che la metà della spesa in azzardo è sostenuta da comportamenti patologici e problematici che con il decreto Balduzzi si pagano nei LEA. Quindi, non fa pari il costo sociale e il costo sanitario rispetto alle entrate erariali e, addirittura, si tende a non capire quanto è importante non fare altri tipi di operazione.
Ha rilevato che è stato sostanzialmente azzoppato o sterilizzato l’osservatorio sul fenomeno del gioco d’azzardo che, da diversi anni, era stato spostato dal MEF al Ministero della Salute, dopo una lunga battaglia di civiltà. È stato riportato in carico al MEF, con i rischi di conflitto di interesse, e viene affiancato anche dal sistema dei concessionari, sistema che ha deciso di amplificare a dismisura il proprio mercato, definendo nuovi target: il White Paper del sistema del gioco d’azzardo definisce il sistema economico e stabilisce di promuovere una maggiore inclusione della community femminile, diffondere l’educazione del gaming verso le scuole, abbattendo gli stereotipi negativi, attraverso programmi che utilizzino il gaming come attività formativa, includere il gaming nel curriculum scolastico, riconoscere i videogiochi come forma d’arte. Ha ritenuto che si stiano condizionando le generazioni future all’azzardo di massa, con questo tipo di mercato.
Infine, ha dichiarato che non può bastare l’idea di autolimitarsi o addirittura di affidare a coloro il cui 80 per cento del guadagno deriva proprio da giocatori problematici l’idea di intervenire per tutelarne la salute. Lo Stato abdica alla tutela della salute e questo non è accettabile.
In merito alla previsione, per limitare il rischio di riciclaggio di denaro sporco, oltre il limite di 100 euro, di fare ricariche in contanti, attraverso un sistema tracciabile con le carte di credito, ha affermato: “che cosa ci vuole ad aggirarlo? Io faccio 7 o 8 ricariche da 99 euro e sono a posto e riciclo lo stesso in contanti. Ma qui si sta prendendo in giro il buonsenso.”.
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