Lo slot mob nazionale promosso da The Economy of Francesco e Movimento Slot Mob all’insegna del motto “Un bar senza slot ha più persone” ha tre nuove città aderenti: Crotone,
Lo slot mob nazionale promosso da The Economy of Francesco e Movimento Slot Mob all’insegna del motto “Un bar senza slot ha più persone” ha tre nuove città aderenti: Crotone, Catanzaro e Serra San Bruno. Numerose le persone che si sono ritrovate a fare colazione nei bar che hanno rinunciato alle slot machine, così da lanciare un messaggio che secondo loro si focalizza sul “ bene comune: un singolo esercente rinuncia a guadagni e vantaggi spesso collegati al mercato dell’azzardo per promuovere una cultura dell’incontro e della socialità, per affermare che la logica del benessere collettivo è prioritaria rispetto a quella del mero profitto, contro la piaga della ludopatia e delle dipendenze da gioco che ancora oggi, in piena pandemia, colpiscono tante famiglie”.
A Catanzaro ha aderito il New Age Bar di Siano, a Crotone il Bar Olimpo, a Serra San Bruno il Bar Tassone, ma hannoa derito anche tante altre associazioni. Padre Francesco di Fortunato, portavoce di The Economy of Francesco, ha spiegato: “Da una pandemia si può uscire migliori o peggiori di prima. La politica italiana sembra non aver capito la lezione e continua nella strada dell’incentivo all’azzardo di massa che produce vittime e allarga le diseguaglianze sociali. Non si esce dalla crisi inondando il territorio di minicasinò, sale slot, lotterie istantanee, gratta e vinci, ecc. Trappole perfette di un sistema che alimenta usura e mafie. Ancora una volta bisogna dire che non si tratta di limitare un danno ma andare alla radice del problema e quindi togliere le concessioni dello stato alle multinazionali di un settore generatore di un’economia malata”.
Gli organizzatori hanno sottolineato: “In una realtà come quella calabrese, alle prese con un’emergenza occupazionale e sociale, in un momento drammatico come quello che stiamo vivendo, il messaggio lanciato dallo slot mob significa togliere terreno fertile alla criminalità organizzata e all’usura, strappare vite ai ricatti e ai soprusi per restituirle alla libertà. Rinunciare all’azzardo “conviene”, come affermano tanti titolari di esercizi che hanno compiuto da tempo questa scelta, perché togliere gli strumenti dell’alienazione e della dipendenza significa promuovere la ricchezza umana della condivisione. Non un’iniziativa estemporanea di un giorno, ma un messaggio da promuovere e concretizzare quotidianamente con gli sforzi delle amministrazioni locali, che hanno gli strumenti per ridurre e disincentivare il gioco d’azzardo, con le scelte responsabili e ispirate al bene comune da parte di ogni cittadino”.
PressGiochi
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