Sihanoukville (Cambogia): la AGE aumenta la reputazione della nuova Macau dei cinesi

Sorta a cavallo fra gli anni ’50 e ’60, in parallelo alla costruzione del porto commerciale che sarebbe diventato il più importante della Cambogia, Sihanoukville è altresì una famosa località turistica. Un tempo tranquilla e affascinante, grazie anche ai suoi esotici isolotti circostanti, che dava ampio respiro all’economia locale. Oggi, con l’invasione degli investitori cinesi, è diventata una città a tutto gambling, con un centinaio di casino fra aperti e i via di costruzione, la maggior parte dei quali insediatisi dal 2015 ad oggi. A corredo, hotel&resort, ristoranti, bar, locali notturni sfavillanti, per tutti i gusti e tutte le tasche, che hanno sì movimentato, ma anche guastato l’incantevole panorama marittimo della città. Molto più di quanto non abbia fatto il porto stesso, che se ne sta per conto suo nella parte alta della penisola sul Golfo della Thailandia, su cui sorge il centro abitato.

Il tutto, col benestare del governo, che da anni favorisce l’afflusso di capitali esteri nel Regno, tanto da indurre, nel decennio scorso, una rivista internazionale a definire la Cambogia “Un paese in vendita”.

Ma non è il caso di sottilizzare su queste cose, visto che l’economia nazionale non ha grandi risorse e solo di recente è stato dato il via allo sfruttamento dei giacimenti petroliferi scoperti qualche anno fa proprio al largo di Sihanoukville.

Del resto, avere per amici i cinesi non è assolutamente una brutta cosa, anche perché questi hanno l’intenzione di far diventare l’intera provincia di Sihanoukville un polo industriale di alto livello, al punto da sobbarcarsi anche la spesa della nuova autostrada verso la capitale Phnom Penh, che dista 250 km.

Grazie a queste grandi manovre, il valore dei terreni sta salendo a dismisura e il conseguente aumento delle tasse porta enormi benefici alle casse del Regno.

La sfrenata corsa alla costruzione di infrastrutture però, provoca a volte conseguenze drammatiche. Nella notte del 21 giugno è crollato in città un grande edificio in fase di costruzione, provocando la morte di 28 persone. Tutti operai che dormivano all’interno della struttura stessa – di proprietà di una ditta cinese – ormai completa all’80% e destinata a diventare un casino&resort.

Davvero un pessimo viatico per la Asian Gaming Expo che si sarebbe tenuta la settimana dopo nel non lontano Sokha Beach Resort. Eppure… the show must go on!

La fiera si è regolarmente tenuta il 28/29 giugno. Con piena soddisfazione da parte degli organizzatori, che hanno dichiarato: “Sihanoukville diventerà il principale hub dei casinò della Cambogia e gli operatori di gioco cinesi stanno rendendo il settore casinò nel principale hotspot del paese. La Cambogia ha emesso più di 80 licenze di casinò nella prima metà di quest’anno, e il mercato dei casinò di Sihanoukville sta iniziando a rivaleggiare con quello di Poipet e di Bavet, che accolgono i clienti che attraversano il confine rispettivamente dalla Tailandia e dal Vietnam”.

A restarne fuori sono proprio i cittadini cambogiani, ai quali resta vietato giocare d’azzardo, sebbene poi ad essi non manchino le possibilità di giocare illegalmente.

La fiera sembra non aver risentito del tragico fatto di cronaca accaduto pochi giorni prima. Ha ricevuto visitatori da Cina, Singapore, Vietnam, Filippine, Taiwan, Corea, Regno Unito, Stati Uniti, Malesia, Africa, affermandosi come luogo di incontro, mercato, forum educativo e di dibattito, networking e hub sociale per l’industria del gioco, coinvolgendo domanda e fornitori, regolatori, terze parti e opinion leader. Fra i suoi principali espositori e sponsor: BetConstruct, Jin Bei Group, RTG Slot, Ming Rui Macau, Elite Gaming, Mskgaming, Yuhua Poker, Smart Loto, WD Soft, Dallmeier, Sun Fly, Hiwill.

PressGiochi