L’ARS oggi discuterà il disegno di legge sulla “Modifica all’articolo 6 della legge regionale 21 ottobre 2020, n. 24 Norme per la prevenzione ed il trattamento del disturbo da gioco
L’ARS oggi discuterà il disegno di legge sulla “Modifica all’articolo 6 della legge regionale 21 ottobre 2020, n. 24 Norme per la prevenzione ed il trattamento del disturbo da gioco di azzardo”. Approvato l’articolato, ma manca il voto finale, per il quale si attenderà la seduta parlamentare di oggi alle ore 11:30.
Una norma dibattuta in aula perché “permette a chi ha un centro scommesse di potersi spostare e volturare le licenze e ciò non costituisce nuova istallazione”, ha detto la parlamentare dell’Ars, Marianna Caronia che prosegue “Mi dispiace essere stata l’unica a votare contro la modifica della legge regionale contro la ludopatia. Una modifica che di fatto vanifica del tutto la normativa regionale e che rischia di aggravare la già tragica situazione di migliaia di famiglie rovinate dal gioco d’azzardo e dalla dipendenza dal gioco.
“Ormai da anni tutte le autorità sanitarie riconoscono nella dipendenza dai giochi una condizione patologica che è dovere delle istituzioni combattere per le sue conseguenze umane, sanitarie, economiche e sociali. Mi spiace, ma temo che oggi l’Assemblea Regionale abbia commesso un grave errore di cui pagheranno le conseguenze i soggetti più fragili”.
Così la deputata di Sala d’Ercole ha commentato il voto del parlamento siciliano che ha eliminato per le sale gioco e gli esercenti già autorizzati i limiti che erano stati introdotti con la legge regionale contro la ludopatia del 2020. I limiti saranno ora validi solo per i nuovi esercenti e le nuove sale giochi e quelle esistenti in prossimità dei luoghi sensibili, come scuole e parrocchie, potranno proseguire la propria attività.
Si tratta di mantenere il cosiddetto distanziometro come strumento di contrasto alla dipendenza patologica in questione che coinvolge non solo adulti ma anche i giovanissimi, garantendo la distanza minima tra le sale giochi e i luoghi sensibili frequentati dai soggetti a rischio. Le distanze da rispettare, secondo quanto stabilito dalla legge, vanno dai 300 ai 1000 metri ed i luoghi ritenuti sensibili possono variare a seconda delle Regioni o dei Comuni. E la tutela dei soggetti fragili dipendenti da ludopatia si scontra con l’interesse degli operatori del settore.
La proposta in discussione – La norma in discussione prevede di abrogare il comma della legge del 2020 che stabilisce come “nuova installazione” anche ‘la stipulazione di un nuovo contratto, anche con un differente concessionario, nel caso di rescissione o risoluzione del contratto in essere’. La nuova proposta prevede invece che “Ai fini di quanto stabilito dal comma 1 del Presente articolo, la stipulazione di un nuovo contratto da parte dell’originario contraente già autorizzato alla raccolta delle scommesse, anche con un differente concessionario, nel caso di risoluzione, scadenza, voltura della licenza o rescissione di un contratto in essere, non costituisce nuova installazione. Costituisce nuova installazione la cessione della licenza ad altro soggetto”.
“Il disegno di legge proposto – avevano spiegato lo scorso gennaio i firmatari Calderone, Savona, Mancuso e Caputo – si prefigge la salvaguardia delle posizioni e delle aspettative giuridiche degli imprenditori, già autorizzati alla raccolta delle scommesse antecedentemente all’entrata in vigore della legge regionale 21 ottobre 2020, n. 24, nel caso di stipula di un nuovo contratto, anche con un nuovo concessionario, nel caso di risoluzione o
rescissione di quello precedente e di voltura della licenza.
Appare, infatti, non confacente assimilare la superiore situazione giuridica, ai fini previsti dalla legge sopra citata, ad una nuova installazione, con pregiudizio delle posizioni giuridiche maturate e sancite da un’autorizzazione alla raccolta delle scommesse già rilasciata”.
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