“Come è triste Venezia” cantava Charles Aznavour nel lontano 1964. Così, ventuno anni dopo aver lasciato uno scudetto in Laguna, la Roma piange nuovamente lacrime amare al Penzo perdendo una
“Come è triste Venezia” cantava Charles Aznavour nel lontano 1964.
Così, ventuno anni dopo aver lasciato uno scudetto in Laguna, la Roma piange nuovamente lacrime amare al Penzo perdendo una partita incredibile con gli uomini di Zanetti e scivolando al sesto posto in classifica. L’ennesima battuta d’arresto stagionale, la quarta in campionato, ha fatto lanciare un grido dall’allarme all’ambiente giallorosso che ora avrà la pausa della Nazionale per leccarsi le ferite. Come sempre accade in questi casi anche il condottiero, José Mourinho, è salito sul banco degli imputati.
Lo Special One ha sottolineato, dopo la sconfitta di domenica, come questa sarà una stagione di sofferenza e chiede pazienza perché il progetto richiede tempo. La società, e anche la piazza solitamente molto calda, hanno totale fiducia nel tecnico portoghese ma qualche crepa si inizia a intravedere.
Mourinho, tra l’altro, è reduce da tre addii anticipati nelle ultime tre esperienze in panchina: risoluzione al Chelsea, esonero al Manchester United e al Tottenham. Visto il contratto triennale stipulato con la Roma, appare molto difficile un addio anticipato ma dal Genoa in poi c’è bisogno di un repentino e immediato cambio di passo se non si vuole che la situazione precipiti.
Secondo gli esperti di Sisal Matchpoint, un saluto di Mou a Trigoria entro Natale, che sia esonero o dimissioni, si gioca a 9,00, una quota che si è abbassata di molto rispetto al 12 di appena 20 giorni fa. Inoltre, tra gli allenatori delle sette sorelle, il portoghese è quello più a rischio. Lo Special One ha ancora società e tifosi dalla sua: ma adesso spetta a lui ripagare questa fiducia incondizionata.
PressGiochi
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