«Chiediamo la reintroduzione per un determinato periodo di tempo, 24 mesi, della sponsorizzazione da betting, che ci ha tolto molte risorse importanti». E’ questa la richiesta del presidente della Serie
«Chiediamo la reintroduzione per un determinato periodo di tempo, 24 mesi, della sponsorizzazione da betting, che ci ha tolto molte risorse importanti». E’ questa la richiesta del presidente della Serie A, Paolo Dal Pino, come misura per ridare ossigeno al mondo del calcio in una dichiarazione a La Politica nel Pallone su Gr Parlamento.
“Il calcio non è solo un’industria molto importante ma è anche nel dna dell’Italia. Credo che la banalizzazione del calcio faccia male a tutti, è un elemento importante nella nostra cultura e nella nostra società. Dal governo mi aspetto soprattutto sensibilità, ci sono 32 milioni di italiani che seguono questo sport con entusiasmo.
Non abbiamo chiesto soldi allo Stato. Abbiamo inoltre chiesto la reintroduzione, per i prossimi 24 mesi, del betting. L’eliminazione del betting ha sottratto alla casse della Serie A valori molto importanti, perché è un elemento di sponsorizzazione importante che in tutti gli altri paesi d’Europa esiste, e questo costa zero allo Stato italiano, è il riconoscimento una voce potenziale di ricavo che in un momento come questo è fondamentale”.
“Noi dobbiamo fare il nostro, dobbiamo rivedere il nostro business model, trasformare la Lega Serie A in una media company, e prenderci in mano il nostro futuro. A questo dò molta importante perché bisogna fare un lavoro in casa per ridare un indirizzo strategico forte alla Lega. Noi abbiamo perso circa 600 milioni quest’anno, dovuto alle misure restrittive, abbiamo chiesto che ci siano delle misure di ristoro, noi paghiamo oltre un miliardo di contributi all’anno, e la nostra richiesta è stata solo quella di differire i termini di pagamento. Evitiamo le banalizzazioni, ci sono 300mila persone che lavorano in questa industria che in questo momento sono in grandissima difficoltà”, ha aggiunto Dal Pino.
Con l’emergenza Coronavirus in corso, la Serie A aveva lanciato a marzo la proposta di rimuovere il divieto previsto dall’articolo 9 del Il Decreto Dignità, risalente al 2018, che ha infatti vietato «qualsiasi forma di pubblicità, anche indiretta, relativa a giochi o scommesse con vincite di denaro (nonché al gioco d’azzardo), comunque effettuata e su qualunque mezzo, incluse le manifestazioni sportive, culturali o artistiche, le trasmissioni televisive o radiofoniche, la stampa quotidiana e periodica, le pubblicazioni in genere, le affissioni e i canali informatici, digitali e telematici, compresi i social media».
PressGiochi
Fonte immagine: https://www.tstyle.it/2019/08/25/betting-online-gli-italiani-riscoprono-il-piacere-di-scommettere-16151.html