Semplificare o estinguersi? E’ questa la questione posta in apertura degli Stati Generali dell’Amusement che oggi a Roma riunisce tutte le associazioni di categoria per riflettere sui possibili sviluppi del
Semplificare o estinguersi?
E’ questa la questione posta in apertura degli Stati Generali dell’Amusement che oggi a Roma riunisce tutte le associazioni di categoria per riflettere sui possibili sviluppi del mercato e individuare soluzioni ai problemi più impellenti per gli operatori.
Qualche numero: il settore del puro intrattenimento conta 60mila addetti, 6.200 imprese, 30 anni di attività.
Presente all’evento per Confesercenti, il segretario generale Mauro Bussoni: “Gli esercizi di vicinato rappresentano dei luoghi di aggregazione importanti a livello sociale e chi opera nel settore dei giochi, soprattutto quelli senza vincita in denaro porta avanti la stessa mission e permette ai giovani e alle famiglie di fare aggregazione. E’ un settore che è stato abbandonato dalle norme e viene massacrato. Oggi quindi chiediamo a chi governa di recuperare tutto ciò che permetta al settore di garantire la funzione che svolge e l’occupazione che crea. La Confesercenti è con voi e faremo il possibile per superare i problemi che vi ostacolano”.
“Il nostro settore – ha affermato Alessandro Lama – è a rischio estinzione. Servono regole che stimolino la crescita e portare gli imprenditori a far crescere il mercato. Basta discutere di modifiche ai regolamenti e proroghe. Dobbiamo parlare di modificare le leggi. Nel 2023 ancora discutiamo di cosa è un rullo o una ruota. Mentre perdiamo tempo in questi temi le innovazioni tecnologiche arrivano come uno tzunami e noi siamo fermi a chiedere proroghe”.
Sergio Vittorio Milesi per Astro ha affermato: “E’ arrivato il momento di considerare che il settore di puro intrattenimento non è pericoloso e va assolutamente diviso dal settore del gioco a vincita in denaro. Noi offriamo luoghi fisici di aggregazione. Il Governo deve aiutarci a semplificare tutte le norme che hanno oltre venti anni di storia e non sono al passo con i tempi. Abbiamo attrazioni di gioco impossibili da importare e offrire al mercato italiano con le norme in vigore oggi. Il nostro settore avendo una redditualità più bassa ha bisogno del sostegno del legislatore per mettere mano alle norme per renderle attuali e semplificare”.
“Gli Stati Generali dell’Amusement – ha affermato il presidente di Sapar Domenico Distante – rappresentano il comparto dell’amusement nel suo complesso e il lavoro svolto da tutti noi in questi anni. Discutiamo ancora di proroghe. Sicuramente rappresentano uno strumento per aiutarci a superare le difficoltà di applicazione delle regole di omologa. Ma il problema va superato. Pensiamo agli apparecchi ante 2003 che avevamoproposto di catalogare come vintage. L’autocertificazione è la nostra proposta per ovviare alle omologhe. Altro tema è quello dei codici sorgenti richiesti dai Monopoli. Ma quale produttore estero può accettare di svelare i propri know how?
L’autocertificazione permetterebbe di far ricadere sul singolo imprenditore la responsabilità penale in caso di abusi. Non si può pensare di punire il settore nel suo complesso per chi ha violato le norme proponendo gioco d’azzardo illegali al posto di puro intrattenimento” ha concluso Distante.
PressGiochi
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