Scommesse sportive. USA, un mercato ‘potenziale’ 11 volte quello italiano

A pochi giorni dall’avvio della National Football League, gli studiosi hanno fatto sapere che il mercato delle scommesse Usa è uno dei mercati potenzialmente più grande che potrebbe generare ricavi pari a quelli della stessa lega. Si parla di quasi 95 mld di dollari. Si ma solo potenzialmente, perché ad oggi, quello che viene definito un ‘gigante dormiente’ non autorizza le scommesse legali sugli sport tradizionali.

Lo studio realizzato da Gamblin Compliance per l’emittente sportiva ESPN proietta uno scenario nel quale una legalizzazione delle scommesse sportive negli Stati Uniti potrebbe generare 12,4 mld di dollari di fatturato annuo. Cinque volte tanto quello che fattura il mercato legale del Regno Unito, 11 volte quello italiano.

L’ American Gaming Association stima profitti per 95 miliardi di euro tra il futbol americano e la NFL. “le scommesse sportive illegali hanno raggiunto livelli molto elevati di popolarità nell’Unione americana – ha dichiarato il presidente dell’associazione – . E’ chiaro che il divieto alle scommesse sugli sport tradizionali, fuori dallo stato del Nevada, sta fallendo”.

Il bookmaker dello stato del Nevada ha fatturato nel 2014 più di 227 milioni di dollari, un vero record. Lo stato del New Jersey ha cercato di legalizzare le scommesse sportive negli ultimi tre anni ma è stato citato in giudizio dalla NCAA, NFL e da altri sport tradizionali e ha anche perso l’appello di fronte alla Corte federale.

Il commissario della National Basketball Association Adam Silver ha chiesto al Congresso di considerare l’ipotesi di creare un quadro normativo federale nel quale poter adottare un sistema di scommesse legali in tutto il paese. La NFL pur continuando ad opporsi alla questione ha deciso di studiare il problema è per questo si è incontrato con l’American Gaming Association. “Le scommesse sportive illegali hanno raggiunto livelli di popolarità molto elevati. E’ chiaro che il divieto federale sta fallendo” ha dichiarato Geoff Freeman presidente dell’AGA.

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