La Legge di stabilità 2016, composta da un solo articolo e da 999 commi, è stata approvata lo scorso 22 dicembre 2015. Il valore della manovra – spiega l’avvocato amministrativista
La Legge di stabilità 2016, composta da un solo articolo e da 999 commi, è stata approvata lo scorso 22 dicembre 2015. Il valore della manovra – spiega l’avvocato amministrativista Stefano Sbordoni – ammonta a complessivi 35,4 miliardi di euro con un disavanzo per i conti pubblici che nel 2016 salirà al 2,4% sul PIL. Nel rispetto delle migliori tradizioni, nella novella Legge vengono individuate misure per il settore del gioco pubblico che dovrebbero contribuire alle entrate del nostro Erario. Le riportiamo qui di seguito:
Altro tema importante è quello relativo al capitolo gare e sanatorie:
5) i vari punti di vendita, collegati ai bookmaker esteri, che non hanno aderito alla sanatoria prevista dalla manovra 2014 possono definitivamente regolarizzare la propria posizione, versando un “una tantum” di 10mila euro e l’imposta unica pregressa. Le attività svolte dai gestori potranno “essere desunte dai dati, dalle notizie e dalle informazioni comunicate dalla Guardia di finanza”.
6) Con una gara da svolgere dal 1° maggio 2016, saranno assegnate le concessioni – della durata di nove anni – per 10 mila agenzie di scommesse (con base d’asta non inferiore a 32 mila euro) e 5 mila corner (con base d’asta di 18mila euro), di cui solo mille potranno essere installati “in bar ed esercizi similari” che hanno come attività principale “la somministrazione di alimenti e bevande”.
7) Ed ancora, nel 2016 ADM bandirà una gara per l’attribuzione di 210 concessioni per il bingo con una soglia minima da 350 mila euro.
8) La Stabilità 2016 prevede anche che “la gara per il gioco online sia bandita per l’attribuzione di 120 concessioni” con base d’asta pari a 200 mila euro.
Per evitare interruzioni della raccolta, è prevista la proroga degli attuali concessionari di scommesse e Bingo fino alla firma delle nuove convenzioni siglate dopo il termine delle procedure di gara.
Viene abrogata (forse anche per evitare censure dalla Corte di Giustizia europea e strumentalizzazioni dagli operatori che amano coltivare una politica disfattista per operare in un regime d’immunità?) la norma che prevede la devoluzione della rete di gestione e raccolta del gioco all’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, al termine del periodo di concessione.
Oltre all’abrogazione della menzionata norma a far data dal 1° gennaio 2016, sulle scommesse a quota fissa, escluse le scommesse ippiche, si applicherà la tassazione sul margine (la differenza tra le somme giocate e le vincite corrisposte): in particolare, l’imposta unica sarà fissata al 18% per il gioco c.d. a terra e al 22% per l’online. Si allinea al 20% la tassazione sul margine per poker a torneo, skill games e bingo online, che finora erano tassati al 3% della raccolta. A partire dal 2017 infatti anche per il bingo a distanza la tassazione sul margine sarà al 20%.
Queste misure dovrebbero anche incentivare l’ingresso degli operatori transfrontalieri nel mercato del gioco pubblico, che tramite condono e gara ne avranno la chance. Ma i proclami degli ultimi giorni non fanno ben sperare. Sembra che alcuni vogliano invece instaurare delle trattative dirette con gli operatori che hanno subito per anni la loro concorrenza sleale.
Per il legislatore, però, il nuovo condono 2016 e la gara sono l’ultima chiamata per entrare nella rete legale: chi non aderisce dovrà essere bandito.
PressGiochi
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