24 Novembre 2024 - 14:24

Scommesse online in UK: attese per il 19 gennaio conclusioni della Corte di Giustizia sul “remote gaming duty”

Attese per il prossimo 19 gennaio le conclusioni dell’avvocato generale della Corte di Giustizia europea Maciej Szpunar  in merito alla causa intentata dalla Gibraltar Betting and Gaming Association Limited et

13 Gennaio 2017

Attese per il prossimo 19 gennaio le conclusioni dell’avvocato generale della Corte di Giustizia europea Maciej Szpunar  in merito alla causa intentata dalla Gibraltar Betting and Gaming Association Limited et The Queen sul “remote gaming duty”.

 

Nel 2014, il Regno Unito ha adottato un nuovo regime fiscale (‘New Tax Regime’) per i giochi d’azzardo. Prima del 2014, i prestatori di servizio di gioco d’azzardo a distanza erano tenuti a pagare una tassa determinata dalla legge fiscale applicabile in relazione alla loro sede abituale. Quindi, i prestatari di servizi stabiliti a Gibilterra non erano tenuti a pagare tale tassa. Dopo il 2014, è stata stabilita un’accisa, chiamata “remote gaming duty”, relativa a tutte le scommesse a distanza effettuate da « persone del regno Unito », a prescindere dal regime fiscale specifico del territorio in cui ha sede il prestatore dei servizi (nel caso di specie, Gibilterra).

 

La GBGA ha impugnato il New Tax Regime davanti alla High Court of England and Wales, deducendo che la tassa è contraria al principio di libera prestazione dei servizi.

La Gibraltar Betting and Gaming Association (‘GBGA’) è un’associazione di categoria i cui membri sono in larga parte fornitori di servizi per il gioco d’azzardo con base a Gibilterra. Essi forniscono servizi di scommesse a distanza a clienti nel Regno Unito e altrove.

 

 

La High Court ha quindi posto alla Corte di giustizia alcune questioni pregiudiziali, chiedendo, in particolare, se misure nazionali di imposizione che presentano caratteristiche quali quelle presenti nel nuovo regime fiscale costituiscano una restrizione alla libera prestazione dei servizi e se, in relazione al principio di libera prestazione dei servizi: 1) Gibilterra e il Regno Unito debbano essere considerati come un unico stato membro (cosicché il principio suddetto non troverebbe applicazione, se non nei limiti in cui esso possa essere applicato ad una misura interna) 2) oppure se Gibilterra abbia lo status costituzionale di territorio separato dal Regno Unito all’interno dell’Unione europea (cosicché la prestazione di servizi tra Gibilterra e il Regno Unito deve essere trattata al pari degli scambi tra Paesi membri) 3) oppure se Gibilterra debba essere trattata come un paese o un territorio terzo (con la conseguenza che il diritto dell’Unione si applicherebbe solo con riferimento agli scambi tra i due, in circostanze in cui il diritto dell’Unione ha effetto tra uno Stato membro e uno Stato non membro) 4) oppure se i rapporti costituzionali tra Gibilterra e il Regno Unito debbano essere trattati in altro modo.

 

L’avvocato generale Maciej Szpunar (Polonia) è prossimo a presentare le sue conclusioni.

 

 

 

 

La High Court of Justice Queen’s Bench Division ha chiesto infine alla Corte di Giustizia se misure nazionali di imposizione che presentano caratteristiche quali quelle presenti nel nuovo regime fiscale costituiscano una restrizione alla libera prestazione dei servizi ai sensi dell’articolo 56 TFUE. Ove così fosse, [la Corte stabilisca] se gli obiettivi, che il giudice del rinvio ha accertato essere perseguiti da misure interne (quali il nuovo regime fiscale), costituiscano obiettivi legittimi idonei a giustificare la restrizione alla libera prestazione dei servizi ai sensi dell’articolo 56 TFUE.

 

PressGiochi

 

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