23 Dicembre 2024 - 02:39

Scommesse ippiche e riordino giochi. Marino (Pd): “Governo decida se intervenire in maniera specifica o complessiva sul settore”

Nella giornata di ieri la Commissione Finanze del Senato ha proseguito l’esame del decreto per le deleghe al Governo in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e

24 Marzo 2016

Nella giornata di ieri la Commissione Finanze del Senato ha proseguito l’esame del decreto per le deleghe al Governo in materia di semplificazione, razionalizzazione e competitività dei settori agricolo e agroalimentare, e in particolare del comma 3 dell’articolo 15 relativo alla gestione delle attività di sviluppo e promozione del settore ippico, con particolare riferimento all’organizzazione di giochi e scommesse connessi all’ippica.

 

Come ha ricordato il presidente di Commissione Mauro Maria Marino “il tema dei giochi, già oggetto di delega legislativa ai sensi della legge n. 23 del 2014, è attualmente all’attenzione della Commissione finanze, impegnata nell’esame del disegno di legge n. 2000 (Mirabelli, ndr). L’inserimento di norme specifiche riguardanti le scommesse ippiche nel disegno di legge in materia di agricoltura collegato alla manovra economico-finanziaria pone l’esigenza di una riflessione, in primo luogo da parte del Governo nelle sue diverse componenti, sull’opportunità di sacrificare la necessaria visione d’insieme della materia a una logica di interventi frammentari. Sottolinea quindi l’opportunità di un chiarimento, anche ai fini dell’iter del citato disegno di legge”.

 

Il relatore Gianluca Susta del Pd, ripercorrendo gli interventi previsti nel decreto in esame, ha ricordato che “La lettera a) menziona in particolare il riordino della disciplina delle scommesse ippiche a totalizzatore e a quota fissa, nel senso di prevedere per le scommesse a totalizzatore la destinazione di una percentuale non inferiore al 74 per cento della raccolta totale al pagamento delle vincite, la stabilità degli attuali livelli di gettito da destinare al finanziamento della filiera ippica, nonché le modalità di riduzione delle aliquote destinate all’erario a fronte di un eventuale aumento della raccolta delle scommesse e l’introduzione della tassazione sul margine per le scommesse a quota fissa, stabilendo la destinazione di una parte dell’aliquota alla filiera ippica. Come si vede l’orientamento è quello di destinare maggiori e più continue risorse al settore ippico.

 

La lettera b) dispone la previsione delle modalità di individuazione del soggetto incaricato di costituire un organismo, da sottoporre alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali, cui demandare le funzioni di organizzazione degli eventi ippici, di ripartizione e di rendicontazione delle risorse di cui alle successive lettere d) ed e), consentendo l’iscrizione al medesimo organismo agli allevatori, ai proprietari di cavalli e alle società di gestione degli ippodromi che soddisfano requisiti minimi prestabiliti. La disciplina degli organi di governo dello stesso organismo deve essere improntata a criteri di equa e ragionevole rappresentanza delle diverse categorie di soci; la struttura organizzativa fondamentale deve contemplare organismi tecnici nei quali sia assicurata la partecipazione degli allenatori, dei guidatori, dei fantini, dei gentlemen e degli altri soggetti della filiera ippica.

 

La lettera c) prevede per i primi cinque anni dalla costituzione dell’organismo di cui alla lettera b) una qualificata partecipazione negli organi gestionali di rappresentanti del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali nonché del Ministero dell’economia e delle finanze e, successivamente, la costituzione di un apposito organo di vigilanza sulla gestione del medesimo organismo, composto da rappresentanti degli stessi Ministeri.

 

La lettera d) prevede l’assegnazione all’organismo di cui alla lettera b): della quota parte ­determinata con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali – delle entrate erariali ed extraerariali derivanti dai giochi pubblici con vincita in denaro affidati in concessione allo Stato destinata al settore ippico, limitatamente al finanziamento del monte premi delle corse; della quota assegnata al settore ippico del prelievo erariale unico su apparecchi e congegni per il gioco; delle quote di prelievo sulle scommesse sulle corse dei cavalli destinate al settore ippico.

 

Tuttavia – ha affermato il relatore – la delega legislativa in materia di giochi di cui all’articolo 14 della legge n, 23 del 2014 recava i seguenti principi e criteri direttivi specifici per il settore ippico: promozione dell’istituzione della Lega ippica italiana – associazione senza fine di lucro -, soggetta alla vigilanza del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali, cui si sarebbero iscritti allevatori, proprietari di cavalli e società di gestione degli ippodromi; previsione che la disciplina degli organi di governo della Lega ippica italiana fosse improntata a criteri di equa e ragionevole rappresentanza delle diverse categorie di soci e che la struttura organizzativa fondamentale contemplasse organismi tecnici con la partecipazione di allenatori, guidatori, fantini, gentlemen e degli altri soggetti della filiera ippica; previsione di un fondo annuale di dotazione per lo sviluppo e la promozione del settore ippico, alimentato mediante quote versate dagli iscritti alla Lega ippica italiana nonché mediante quote della raccolta delle scommesse ippiche, del gettito derivante da scommesse su eventi ippici virtuali e da giochi pubblici raccolti all’interno degli ippodromi, attraverso la cessione dei diritti televisivi sugli eventi ippici, nonché da eventuali contributi erariali straordinari decrescenti fino all’anno 2017; attribuzione al Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali di funzioni di regolazione e controllo di secondo livello delle corse ippiche, nonché alla Lega ippica italiana, anche in collaborazione con l’amministrazione finanziaria, di funzioni, fra l’altro, di organizzazione degli eventi ippici, di controllo di primo livello sulla regolarità delle corse, di ripartizione e di rendicontazione del fondo per lo sviluppo e la promozione del settore ippico; previsione della percentuale della raccolta totale, compresa tra il 74 e il 76 per cento, da destinare al pagamento delle vincite.

 

La delega fiscale – ha concluso Susta – non è stata tuttavia esercitata per alcune materie importanti, tra le quali quella dei giochi. La previsione di principi e criteri direttivi di contenuto analogo, ma non identici, pone alla Commissione – tenuto anche conto dell’iter del disegno di legge 2000 – una questione di coordinamento e linearità legislativa”.

 

 

Il senatore Giuseppe Vacciano (Misto) valutando favorevolmente l’articolo 13 del disegno di legge in esame, ha affermato che la disciplina oggetto dell’intervento dovrebbe essere modificata nel senso di snellire e rendere più rapide le procedure di svincolo delle cauzioni. “C’è il rischio – ha detto – connesso alla creazione di un nuovo soggetto di scarsa efficienza, quale l’organismo di cui alla lettera b) del comma 3; in particolare critico la mancanza, tra i principi e i criteri di delega, di previsioni riguardanti la trasparenza nella gestione delle risorse affidate al medesimo organismo”.

 

 

 

Per il senatore Carraro (FI-PdL XVII) la materia delle scommesse in ambito sportivo, deve essere disciplinata a livello internazionale, risultando insufficiente l’intervento dei singoli Stati, soprattutto rispetto al rischio di scommesse non autorizzate. Ricorda peraltro come la criminalità riesca a controllare una quota ampia del mercato delle scommesse, ottenendone profitti ingenti; inoltre,  la diffusione delle scommesse illecite limita la possibilità di garantire la regolarità delle competizioni sportive, in particolare di quelle meno esposte all’attenzione dei mezzi di informazione e del grande pubblico.  Le previsioni di cui all’articolo 15 sono quindi inadeguate rispetto all’obiettivo di rilanciare il settore ippico italiano”.

PressGiochi