24 Novembre 2024 - 13:14

Scommesse illegali e giochi d’azzardo nelle mani della camorra: eseguiti 33 arresti

Scommesse illegali e gioco d’azzardo per riciclare il denaro della camorra: una organizzazione criminale che, secondo i carabinieri, era contigua a cosche di camorra e altre mafie. Una vasta operazione

11 Gennaio 2022

Scommesse illegali e gioco d’azzardo per riciclare il denaro della camorra: una organizzazione criminale che, secondo i carabinieri, era contigua a cosche di camorra e altre mafie. Una vasta operazione all’alba di oggi da parte dei militari dell’Arma ha visto l’arresto di 33 persone: sono tutte indagate per diversi reati, a vario titolo: associazione per delinquere di tipo mafioso finalizzata alla commissione di una serie indeterminata di delitti in materia di giochi e scommesse illegali, intestazione fittizia di beni, riciclaggio, reimpiego di denaro provento di delitto in attività economiche, auto-riciclaggio, con l’aggravante di aver commesso il fatto al fine di agevolare diverse organizzazioni criminali contigue alla camorra e altre mafie.

Il provvedimento è stato emesso dal giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Salerno, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia: i 33 arrestati quest’oggi, tutti secondo gli inquirenti riconducibili a cosche di camorre e altre mafie operanti sul territorio italiano e che saranno sottoposti alla custodia cautelare in carcere nelle prossime ore, sono stati catturati tra le province di Salerno, Napoli ma anche Roma, Potenza, Ravenna e perfino stati esteri, come Panama, Romania e Malta, dove sono stati catturati dagli agenti di polizia locale. Secondo le indagini della Direzione Distrettuale Antimafia, il gruppo aveva messo in piedi un complesso sistema internazionale che permetteva loro di riciclare il denaro sporco della camorra attraverso scommesse illegali e gioco d’azzardo che gestivano loro stessi, permettendo così ai clan di ottenere denaro “pulito”.

Contestualmente è stato eseguito sequestro preventivo di 11 siti internet e di società con sede legale a Mercato San Severino (SA), nonché di 3 milioni nei confronti di colui che è ritenuto il capo e promotore del sodalizio criminale. E’ accusato di aver costituito una vera e propria holding dedita al gaming online illecito sul territorio nazionale ed estero, avvalendosi anche dei legami con i vertici del clan. Gli introiti stimati dall’asset criminoso nel suo complesso sono stati quantificati – nell’arco temporale di circa due anni in oltre 5 miliardi di euro. Se i giochi fossero stati svolti in forma lecita, le entrate per l’erario sarebbero state di circa 500 milioni di euro.

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