SNAITECH, concessionario di Stato e principale operatore della filiera ippica, esprime soddisfazione per l’approvazione in Commissione Bilancio alla Camera della proposta di modifica del settore contenuta nell’emendamento 90.4 alla manovra,
SNAITECH, concessionario di Stato e principale operatore della filiera ippica, esprime soddisfazione per l’approvazione in Commissione Bilancio alla Camera della proposta di modifica del settore contenuta nell’emendamento 90.4 alla manovra, presentato dalla Commissione Agricoltura. I principi contenuti nella proposta prevedono l’applicazione della tassazione sul margine per le scommesse ippiche, l’autorizzazione alla raccolta per le aziende che gestiscono gli ippodromi, l’adeguamento dei sistemi di totalizzazione e l’avvio di una più ampia e strutturata riforma del settore da parte del Mipaaf e delle scommesse ippiche da parte del MEF, attraverso l’ADM.
SNAITECH, in qualità di operatore storico, leader nel mercato del betting e proprietario di 3 ippodromi italiani, è impegnato da tempo a supportare una riforma del comparto, promuovendo un confronto costruttivo tra istituzioni e singoli operatori, perché si arrivi a una soluzione efficace e propedeutica al necessario rilancio dell’intero settore e per la tutela di tutti i posti di lavoro.
“L’approvazione in Commissione Bilancio della Camera, avuto il parere positivo sia del MEF che del MIPAAF, è il primo passo concreto per la riforma del settore di cui da tanti anni si parla – ha dichiarato Fabio Schiavolin, Amministratore Delegato SNAITECH -. Certo, il percorso formale è ancora incompleto ma quanto fatto in queste ultime ore a piazza del Parlamento è frutto di un’attenzione che deve rendere tutto il comparto grato a coloro che lo hanno reso possibile. Siamo entusiasti di questa opportunità che ci auguriamo venga resa definitiva anche in aula. L’ippica in Italia ha una lunga e ricca cultura che va rivalorizzata e questo è il compito che tutti noi dobbiamo assumerci con la massima responsabilità. SNAITECH garantisce totale impegno in questo senso, auspichiamo che tutta la filiera faccia lo stesso”.
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