Sapar chiede al gruppo Gedi, maggiore “chiarezza” riguardo i dati forniti dal portale l’Italia delle Slot che in questi giorni stanno riempiendo le cronache nazionali “Occorre fare chiarezza sulla gestione
Sapar chiede al gruppo Gedi, maggiore “chiarezza” riguardo i dati forniti dal portale l’Italia delle Slot che in questi giorni stanno riempiendo le cronache nazionali
“Occorre fare chiarezza sulla gestione dei dati forniti da GEDI del gruppo Espresso e consultabili sul portale “l’Italia delle slot”- commentano- Come al solito si fornisce un dato unico, quello delle giocate, senza tener conto delle vincite, garantite per legge come minimo al 70% delle somme introdotte. La vera spesa del cittadino maggiorenne è data dal giocato meno le vincite. Nel caso dei dati pubblicati, prendendo ad esempio la città di Livorno, per il 2016 sono stati giocati alle AWP nei bar e tabacchi più di 84milioni di euro a fronte di oltre 59 milioni di vincite con un risultato finale di circa 25 milioni effettivamente persi dai giocatori”.
“Esaminando il dato sulla cittadinanza- continua l’associazione- appare evidente che non si tiene conto dei tantissimi turisti e degli immigrati non censiti ma che frequentano la città, ma a parte questo, ripartendo la perdita per il numero dei cittadini indicato (25mln/158.916) si ottiene l’importo di 158 euro cadauno che in 365 giorni vuol dire una perdita giornaliera di 43 centesimi. Meno della metà del costo di un quotidiano o di un caffè. Quindi a che pro tutta questa crociata contro le AWP a moneta se non per spostare i giocatori verso altri prodotti e verso l’on line per favorire le grandi lobby dell’azzardo?
“Escludendo i casi estremi- prosegue Sapar- come ci sono nel tabagismo e nell’alcoolismo, la popolazione italiana decide di giocare in proporzione alla propria capacità di spesa; bisogna tenere ben presente che il gioco è una componente innata importante nella vita di ognuno. I dati forniti da GEDI riportano in maniera incompleta quanto pubblicato dal “Libro Blu 2016” della Agenzia delle Dogane e dei Monopoli, che come ogni anno riporta fedelmente i dati economici di tutte le offerte di gioco e del settore “tabacchi e controlli”. Comunque lo si affronti, il problema non si risolve colpendo solo le meno pericolose slot da bar: l’evoluzione tecnologica è tale che nessuna amministrazione regionale o comunale potrà eliminare il gioco gestito per conto dello stato. In questa crociata demagogica ed elettorale gli unici sconfitti saranno i gestori di apparecchi ed i giocatori problematici. I primi perché scompariranno (e con loro tutte le entrate tributarie e contributive) i secondi perché verranno occultati in mondi senza controllo e senza freno”.
“Si invita- concludono- pertanto il gruppo GEDI a integrare la piattaforma con i dati corrispondenti alla realtà e non solo le informazioni incomplete e fuorvianti, facilmente passibili di interpretazioni soggettive”.
PressGiochi